Nessuna sanatoria sulle bonifiche. Il rischio – peraltro fondato – che le transazioni sottoscritte tra coloro che hanno inquinato ed i Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico potessero aprire la strada all’aggiramento del principio del ‘chi inquina paga’, è stato sventato grazie all’accoglimento, da parte della Camera dei Deputati, di un emendamento correttivo (primo firmatario Ermete Realacci) che recepisce la condizione posta dalla VIII Commissione Ambiente della Camera nel suo parere al decreto Destinazione Italia.
Un principio peraltro sancito dall’articolo 248 del Codice ambientale e dalla normativa comunitaria degli ultimi trenta anni che l’Italia ha ovviamente recepito.
Tra i firmatari anche la deputata del PD Elisa Mariano che spiega: “L’emendamento accolto in data odierna, frutto anche del confronto costruttivo con i colleghi dei 5stelle e Sel, specifica che la soppressione dell’onere reale per i fatti antecedenti all’accordo di programma è assoggettata alla certificazione, da parte dell’Arpa, dell’avvenuta bonifica e della messa in sicurezza dei siti inquinati. Non solo. Gli eventuali fondi previsti potranno essere utilizzati esclusivamente per favorire nuove attività produttive e non per le bonifiche, soprattutto da parte dei responsabili dell’inquinamento. Ci consideriamo soddisfatti di questo risultato importante – continua l’on. Mariano – grazie al quale sarà possibile cambiare passo rispetto all’annoso tema del risanamento ambientale dei Siti inquinati di interesse nazionale, ma nel sacrosanto rispetto del ‘Chi inquina paga’. Tuttavia non possiamo non sottolineare che avremmo preferito che temi così delicati fossero trattati in norme ad hoc e non in decreti così disomogenei per materia”.
COMUNICATO STAMPA ELISA MARIANO – PARLAMENTARE PARTITO DEMOCRATICO
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