Il barocco, in Terra di Brindisi come altrove, sviluppa tendenze già presenti nel manierismo, talvolta coniugandole con precedenze culturali ancorate sul sostrato medievale.
Vi è tuttavia una concezione spaziale nuova: le facciate degli edifici non costituiscono più compimento dell’interno ma un organismo plastico per il quale si transita dallo spazio chiuso alla scena urbana.
L’estetico si elabora nel senso dell’eccessivo: la presenza quotidiana della morte, i cui scenari sono ancora urbani, si esprime nella paura del vuoto. La natura è sempre in balia della morte ed è sempre allegorica.
Questo vale anche per la storia: il barocco mette in discussione la concezione stessa dell’arte come espressione di certezze, della bellezza e della verità. L’arte diventa problematica, un dettaglio sul dramma del vivere.
L’età del barocco è al centro del convegno organizzato dalla sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia, patrocinato dal Comune di Brindisi con adesione di Touring Club Italiano e Gruppo Archeologico Brindisino; dopo la prima sessione, svoltasi lo scorso 14 marzo, nella second , il prossimo 20 maggio, si avranno, dopo
l’introduzione di Emilia Mannozzi,
interventi di
Raffaele Casciaro, La scultura in età barocca in Terra d’Otranto;
Antonio Mario Caputo, Sul trasferimento della colonna del porto di Brindisi in Lecce;
Ilaria Pecoraro, La rivoluzione architettonica dei sistemivoltati stellari nelle architetture barocche in terra di Brindisi;
Stefania Rimola, Opere a stampa di età barocca della bibliotecaprovinciale di Brindisi;
Antonio Mingolla, Lo stile architettonico tardo rinascimentale e quello plateresco spagnolo, precursori del barocco, nella città di Brindisi.
Coordina i lavori Giuseppe Rollo.
No Comments