Su fatto che nessuno debba toccare Caino, ho più di qualche dubbio. La moda buonista e l’indole “sinistra” consiglierebbero di accettare il comportamento di nostro Signore che, a ben vedere, tra le prime 4 persone create (due direttamente e due indirettamente), figurano una traditrice, un assassino, Caino appunto, una vittima e un povero disgraziato, Adamo, che, dei due delinquenti di cui sopra, era marito e padre.
Al posto del buon Dio, qualche domanda, soprattutto sulla composizione del fango usato per forgiare il capostipite, me la sarei fatta. Ma siccome sono di sinistra, su Internet ho letto che sono ateo e quindi non mi pongo il problema e lascio considerazioni e riflessioni a menti pensanti molto più della mia.
Sul fatto che nessuno debba toccare lo sciacallo, però, ho da dire.
Che il canide tanto vituperato e offeso, paragonato ad ignobili esseri umani che approfittano delle difficoltà del momento per trarre benefici e lucrare sulle altrui avversità, trae dall’accostamento una indegna reputazione lontanissima dalla verità.
Un po’ come se, ragionando per assurdo, in una suggestiva cittadina pugliese situata a 17 metri sul mare, con coordinate geografiche 40° 37’ 55” N e 17° 56’ 09” E, di cui non farò il nome ma che comincia per B e finisce per Rindisi, un pomeriggio di Maggio, un ragazzo di colore ha la sfortuna di camminare per strada a pochi passi da una fanciulla che ad un tratto per non precisi motivi, si sente inseguita e si agita.
E (sempre per assurdo) alcuni concittadini, rimembrando immantinente la favola dell’Uomo Nero, che genitori avvezzi alla lettura di Maria Montessori hanno raccontato loro in tenera età, per farli star buoni, dormire e mettere in pratica i consigli dell’altro autore preferito, Rocco Siffredi, decidono, finalmente, di far pagare al malcapitato anni di paure e terrore sotto le coperte.
E quindi lo accerchiano, non prima di aver sceneggiato il film “L’immigrato, questo ingrato”, sicuri e certi di aver sventato un tentativo di aggressione o violenza carnale ai danni della povera ragazza.
E (sempre paradossalmente, non si può arrivare a tanto) un Movimento politico che fa della xenofobia il suo cavallo di battaglia, mandi un comunicato tipo:
Tentata Violenza
Ancora una volta a Brindisi un extracomunitario cerca di violentare una donna al rione cappuccini. Immediato intervento della polizia che ha provveduto ad arrestarlo, ci auguriamo che il giudice non lo liberi in serata.
non se ne può più!!!
Prima gli italiani
Noi con Salvini Brindisi
Ecco, questo sarebbe un atto di sciacallaggio. E che sia un racconto inverosimile si puo’ facilmente evincere dal penultimo rigo, da quel “Prima gli italiani”. A fare cosa, se fosse vero? A violentare una donna, visto che di questo si parla nel Comunicato? Mah!
Starebbero proprio bene i cittadini della suggestiva ed incantevole cittadina pugliese se fosse tutta realtà.!
Non mi meraviglierei se quasi in contemporanea, in un altro quartiere vi fosse una sparatoria con inseguimento e pallottole vaganti nelle vicinanze di un Parco Giochi….
Se si venisse a conoscenza che il santone che grondava sangue dalla fronte, quando si asciugava il sudore sui fazzolettini lasciava l’ impronta del viso di Topo Gigio che qualche devoto e generoso fedele scambiava per il volto di Gesù.
Non mi stupirei se non vi fosse una squadra di Calcio e il basket, sport principale e forse una delle pochissime positive vetrine della suggestiva, incantevole ed attraente cittadina pugliese (caso unico e raro, prova dell’assurdità del discorso ) rischiasse di scomparire per un obbligatorio adeguamento del Palazzo dello Sport…
E non mi meraviglierei se la città fosse dotata di un barile senza fondo da raschiare all’ inverosimile e che sostituisse il suo sport principe con l’ alpinismo.
All’ambersa.
Così come va tutto, nella suggestiva, incantevole, attraente, stimolante cittadina pugliese.
P.S. Signore, anche se non ho i titoli per farlo, toglimi una curiosità…
Se prima dell’Uomo hai creato i dinosauri, molto probabilmente, in quel fango, un po’ di merda, c’era. Fidati.
Senza nulla a pretendere
Alfieri Carbone
Nel fiero Alfieri, il naturale genio ribelle si sposa alla capacità di elaborare letture ferocemente icastiche di fatti e misfatti che accadono sotto il cielo stellato di questa nostra amata e sofferta cittadina di provincia. Chapeau|