May 5, 2025

mau_4681Metti un primo quarto (quello della Fiat Torino) da manuale del basket; metti una squadra (l’Enel Brindisi) reduce da tre sconfitte consecutive, che dopo un simile avvio da incubo avrebbe potuto gettare la spugna sotto i colpi implacabili degli avversari. Invece no, questo non è accaduto al Pala Pentassuglia.

 

L’Enel Brindisi di coach Meo Sacchetti, dopo aver toccato il fondo nel primo quarto, chiuso sul 19-35 per i piemontesi praticamente infallibili (6/6 da tre e 8/10 da due), ha trovato la forza di rialzarsi, il coraggio di voler rientrare in partita, la giusta lucidità offensiva e la necessaria intensità difensiva. Ma soprattutto ha trovato un generosissimo capitan Marco Cardillo, colui il quale prima dei suoi compagni di squadra, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo suonando la carica grazie ad una prestazione sontuosa in difesa, un canestro fondamentale dai tre punti in un momento topico del match. Al resto ci hanno pensato i soliti Amath M’Baye (sempre più prezioso in fase realizzativa) e Duran Scott, mentre sotto le plance la continua staffetta tra Robert Cartere Danny Agbelese ha messo in difficoltà i lunghi torinesi.

 

Così dopo il -16 e i 35 punti subiti nel primo quarto l’Enel Brindisi ha concesso ai suoi avversari solo 26 punti nel secondo tempo, ma soprattutto è riuscita a ribaltare il risultato conquistando una vittoria meritata che potrebbe significare la tanto attesa svolta nel processo di crescita di una squadra che, pur avendo mostrato tanto talento e buone individualità, finora era stata tradita dalle sue lunghe pause, dai troppi errori in difesa, da una manovra offensiva spesso lenta e macchinosa.

 
mau_4674E allora, cosa è cambiato in questa squadra? e soprattutto cosa spinge una formazione sull’orlo del baratro a trovare la forza di reagire? In sostanza sono queste le due domande da porsi al termine di un match double face nel quale l’Enel Brindisi ha messo in mostra i suoi difetti (nel primo quarto) e i suoi pregi (nei restanti tre).

 
Semplicemente è cambiato che, vistosi alle strette, coach Sacchetti a differenza di quanto è accaduto nelle precedenti partite, ha scelto (a giusta ragione) di affidarsi a quei giocatori che in questo momento possono dargli maggiore sicurezza e sui quali sa di poter fare affidamento. Infatti, andando a vedere lo scout della partita contro Torino, M’Baye è rimasto in campo per 35′, Scott 33′ e Cardillo 29′; Carter e Agbelese praticamente hanno giocato 20′ a testa; Phil Goss (ancora in evidente precarietà fisica) nonostante sia rimasto in campo per 26′ è stato gestito al meglio permettendogli di arrivare all’ultimo quarto con la giusta lucidità (a differenza di quanto è accaduto a Varese); importanti segnali di ripresa sono arrivati da AJ English che, a differenza delle precedenti prestazioni, ha capito che un assist vale quanto un canestro e molto di più di un tiro forzato, e i suoi 19′ sono meritati; ancora da valutare Chris Joseph, un giocatore che al momento appare avulso da ogni logica tattica dei biancoazzurri ma che si spera possa diventare “prezioso” quanto prima (per lui 14′ in campo).

 
Bocciati invece Marco Spanghero, Daniel Donzelli e Giorgio Sgobba. In particolare il primo, rimasto in campo per 4′, mentre non sono entrati sul parquet di gioco gli altri due. Sicuramente per loro ci sarà il tempo e soprattutto non mancheranno le occasioni per potersi mettere in mostra e dare il loro contributo, ma ad oggi è innegabile che nelle gerarchie di questa Enel i tre sono comunque ai margini delle rotazioni. E se a Spanghero, considerato il ruolo che ricopre, non mancheranno le occasioni per guadagnarsi un maggiore minutaggio, fino a quando Cardillo disputerà prestazioni di qualità e quantità come quelle di questo avvio di stagione, sarà più difficile per Donzelli e Sgobba guadagnarsi minuti.

 

mau_4631Quella contro Torino è stata quindi una distribuzione del minutaggio che in sostanza si è differenziata dalla gestione delle precedenti partite. Sicuramente avrà influito, e non poco, la necessità di recuperare il pesante gap, ma va da sè che se le partite precedenti, in particolare le trasferte di Pistoia e Varese, hanno detto chiaramente che la squadra è andata in difficoltà quando coach Sacchetti ha dato inizio alle rotazioni che hanno evidenziato la netta diversità di rendimento tra il primo quintetto e il secondo, questa volta la scelta di affidarsi ai giocatori più affidabili (che per carità restano gli stessi che hanno dato vita ad un avvio disastroso) ha pagato.

 

Tradotto, dopo cinque partite, il tempo degli esperimenti è finito, le gerarchie si stanno ormai delineando, e questa Enel Brindisi con tre “tenori” del calibro di M’Baye, Scott e Goss (aspettando il miglior Goss) e con “gregari” di lusso come Cardillo, Agbelese e Carter, da ora in avanti potrà davvero togliersi belle soddisfazioni. A condizione però che l’atteggiamento e l’intensità mostrate contro Torino dopo il primo quarto durino 40′.

 

Pierpaolo Piliego

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