Per il nono giorno consecutivo, il collettivo filorusso NoName057(16) ha sferrato attacchi DDoS contro i siti di diversi enti pubblici italiani. Nel mirino questa volta i portali della Regione Puglia, dei Comuni di Verona, Bologna, Catania e Adrano, oltre a quelli delle Province siciliane di Trapani, Siracusa, Ragusa, Enna e Caltanissetta.
Gli attacchi, avviati in risposta al discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Marsiglia, giudicato “russofobo” dagli hacker, stanno colpendo le infrastrutture digitali italiane con continuità. Il modus operandi è sempre lo stesso: i siti vengono saturati da richieste fittizie, rendendoli inaccessibili per gli utenti legittimi.
Nonostante la sorveglianza costante dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, la rapidità e la natura degli attacchi rendono complesso prevenirli. L’impatto, per ora, non ha causato sottrazione di dati sensibili o perdite economiche dirette, ma il blocco di servizi digitali essenziali provoca disagi e imbarazzo, obiettivo primario del gruppo di hacktivisti.
Negli ultimi giorni, l’offensiva si è estesa anche al settore privato. Aziende come Parmalat, Marcegaglia, TechnoAlpin, Alpi Aviation e persino Leonardo sono state prese di mira, sebbene non tutti gli attacchi abbiano avuto esiti concreti. L’operazione sembra in parte concentrata sulla propaganda: il collettivo pubblica infatti sui propri canali Telegram gli screenshot delle notizie che riportano i loro attacchi, alimentando un ciclo mediatico che amplifica la loro visibilità.
La strategia adottata dagli hacker dimostra come, al di là dei danni effettivi, l’obiettivo principale sia quello di destabilizzare e attirare attenzione sulla loro causa. Resta da vedere fino a quando questa offensiva informatica proseguirà e quali misure verranno adottate per rafforzare la resilienza delle infrastrutture digitali italia
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