April 30, 2025

È stata pubblicata l’Ordinanza 622/2014 del TAR di Lecce – Prima Sezione, collegio giudicante presieduto dal Dottor Antonio Cavallari, nella funzione anche di estensore.

 

Con tale Ordinanza viene rigettato il ricorso del Comune di Torchiarolo avverso il “Piano di risanamento da PM 10” redatto dalla Regione Puglia per detto Comune.

 

 

Nella sintetica motivazione, l’Ordinanza si limita a concordare con la Regione la non assoggettabilità a VAS (Valutazione Ambientale Strategica) del Piano in quanto il Collegio ritiene che “non comporta impatti significativi sull’ambiente”. La più importante motivazione del rigetto è riportata a pagina 3 dell’Ordinanza nella quale si fa esplicito riferimento all’isotopo del carbonio 12C, per la cui ricerca quantitativa nell’aria, testualmente si riporta: “non avrebbe provato nulla in ordine alla provenienza della combustione del carbon fossile nella centrale Federico II atteso che l’isotopo in questione deriva anche dalla combustione di tutti gli altri combustibili fossili e dei loro derivati (benzina, diesel) ampiamente presenti nell’area dell’abitato del Comune di Torchia-rolo perché vicina ad una strada a scorrimento veloce”.

Null’altro si rileva a motivo del rigetto dell’opposizione del Comune di Torchiarolo.

 

Legambiente ha sempre manifestato e conferma piena fiducia nell’autonomia e nell’operato della Magistratura, ma alcune puntualizzazioni sull’Ordinanza e sulle sue motivazioni vanno neces-sariamente sottolineate.

Per quel che riguarda la non assoggettabilità a VAS, non si percepisce, per un probabile limite della scrivente, cosa possa intendersi in merito al fatto che l’elaborazione della VAS, “non comporta impatti significativi sull’ambiente”; per norma l’assoggettabilità a VAS di certo non comporta impatti sull’ambiente, in quanto “studio di valutazione” ma, come tale, garantisce di approfondire alcune tematiche che hanno portato alla dichiarazione di “contaminazione acuta da PM10” per il territorio di Torchiarolo.

Nelle “osservazioni” al Piano presentate da Legambiente, si è fatto esplicito riferimento a tutta una serie d’integrazioni tecniche che tuttora si ritengono opportune e necessarie per avere contezza circa l’origine reale dell’inquinamento atmosferico che si ha su Torchiarolo e Lendinuso e che ha prodotto, nel solo 2013, ben 59 superamenti per Torchiarolo e 9 per Lendinuso, in periodo estivo e non addebitabili ai “focaliri”, dei limiti delle polveri sottili PM 10, contro la normativa che limita ad un massimo di 35.

 

La Regione attribuiva, rispetto agli sforamenti richiamati, alla combustione della biomassa nei camini domestici di Torchiarolo il contributo di ben il 92%, lasciando il residuale 8% agli inqui-nanti derivanti dalla combustione di fossili (carbone e prodotti petroliferi derivati).

In particolare Legambiente ha proposto, per dirimere ogni dubbio sull’origine della contaminazione da PM 10, la ricerca degli “isotopi” del carbonio e ciò in quanto l’isotopo 14C (decadente in 5700 anni) è prodotto dalla sola biomassa, mentre l’isotopo 12C, stabile, è prodotto dai combustibili fossili (carbone e petrolio e suoi derivati).

 

La richiesta della ricerca degli isotopi tendeva ad individuare il reale contributo della combustione della biomassa e quindi dell’isotopo 14C, quale dirimente rispetto all’utilizzo di legna fresca nei camini delle abitazioni di Torchiarolo.

Legambiente e lo stesso Comune di Torchiarolo, non hanno mai fatto esplicito riferimento alla ricerca dell’isotopo 12C, da attribuire al solo carbone e, quindi, alla sola centrale termoelettrica di Cerano, contrariamente a quanto si deduce nelle motivazioni dell’Ordinanza del TAR.

Anche questa seconda motivazione dell’Ordinanza si manifesta, sostanzialmente, incongruente rispetto alle motivazioni che hanno portato il Comune di Torchiarolo a ricorrere al TAR; in termini pratici si è chiesto il rapporto 14C/12C dal quale evincere il reale contributo della combustione della biomassa e non la ricerca delle singole fonti di inquinamento correlabili al solo 12C che, comunque, per quanto riportato nel Piano, la Regione individua nel solo 8%.

In definitiva Legambiente condivide la volontà del Sindaco di Torchiarolo di ricorrere al Consiglio di Stato, sulla base delle motivazioni sinteticamente riportate e per quelle richiamate dalla stessa stampa.

 

Direttivo Legambiente Brindisi Circolo “T. Di Giulio”

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