Di seguito riportiamo integralmente la nota con cui Cristiano D’Errico, Mimmo Tardio, Manuela Buzzerra e Alessandro Gianicolo spiegano le ragioni delle dimissioni dalla Segreteria Cittadina del PD di Brindisi.
In occasione dell’ultimo Direttivo “aperto” sulla Sicurezza abbiamo avuto la conferma della impossibilità di capitalizzare esperienze e proposte diverse da quelle del Segretario del PD cittadino, come pure della sua attitudine a ritenere, chi non è in linea col suo pensiero, appartenente alla “vecchia” e deleteria politica.
Sono state ignorate le istanze di chi ha chiesto, non una semplice condanna dei fatti criminosi, non sterili manifestazioni contro la criminalità, ma una catarsi riparatoria che porti il PD a prendere atto e misurarsi con gli errori fatti, connessi alle logiche clientelari ed allo sfruttamento elettorale del disagio sociale con il quale la città di Brindisi convive senza trovare soluzione.
È mancato il coraggio e l’onestà della condanna “senza se e senza ma” che solo un sistema di valori etici può garantire.
Così come è mancata un attenzione a tutti quei temi e sofferenze che la città ci riporta con cadenza quotidiana.
Non una parola, un documento, un’iniziativa su disoccupazione, sviluppo, ambiente e lavoro.
Quest’ultimo tema, richiamato sovente in questi giorni, soprattutto a livello nazionale, dall’acceso confronto sul “Jobs Act”.
Per questa latitanza su temi e questioni non più rinviabili riteniamo di rassegnare le nostre dimissioni irrevocabili quali componenti della Segreteria Cittadina del PD.
Solo al di fuori di questa Segreteria siamo convinti si possano sviluppare realmente e con più efficacia e le nostre proposte ed azioni, affinché il Partito Democratico torni ad essere lo strumento di comunicazione tra il popolo degli elettori e le Istituzioni e per provare a riannodare i rapporti con i troppi iscritti delusi o allontanatisi dal PD in questi anni.
Cristiano D’Errico, Mimmo Tardio, Manuela Buzzerra e Alessandro Gianicolo
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