
L’ora dorata 14×8 tecnica mista su cartoncino
Notevole l’afflusso di pubblico che dal 7 marzo scorso ha visitato il Map Brindisi per la mostra personale “R41 landscapes” dell’artista siciliano Nicolò Santangelo, curata da Domenico Saponaro. I cento micro paesaggi rettangolari, creazioni grafico pittoriche di vena concettuale, hanno affascinato i visitatori che li hanno ammirati, ordinati in una doppia sequenza di cornici bianche su quell’attraente cubo nero, installato per l’occasione nella suggestiva chiesa di San Michele Arcangelo delle Scuole Pie, nel centro storico di Brindisi, sede del MAP .
I “paesaggi dell’anima” di Nicolò Santangelo emergono dapprima da un contatto con una spatola ossidata e corrosa che vi lascia tracce marroni di ruggine; poi da un mischio di stesure colore, segni di matita e combinazioni di frecce, numeri, segnali ottenuti applicandovi i caratteri di decalcomania, gli R41, ormai in disuso nell’era digitale. Una narrazione senza soluzioni di continuità di scenari desolati ma ricchi di sentimento, che sgorga fluente da itinerari interiori, personali lungo le esperienze vissute dall’artista. Le mescolanze segnico-cromatiche degli “R41 landscapes”, come ha scritto a proposito della mostra brindisina Federica Coi: “ tracciano la mappa di un percorso autobiografico e introspettivo, dove il piccolo formato dei quadri, seguendo le misure della spatola, assume la dimensione soggettiva e intimistica del ricordo. Le tracce lasciate sulla superficie sono le stesse disegnate dallo sguardo che vive e muta i luoghi, trasformandoli in testi poetici e narrativi”.
Per il giovedì 2 aprile in occasione della visita ai Sepolcri per la Settimana Santa, il MAP prevede un’apertura straordinaria serale dopo le ore 20 per consentire al pubblico brindisino di poter vedere l’esposizione di Nicolò Santangelo e le opere della raccolta permanente del museo d’arte contemporanea.
Inoltre la mostra, primo tra gli eventi organizzati quest’anno dalla sezione di Brindisi di Italia Nostra, per celebrare i sessant’anni dell’associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale del Paese, avrà un interessante finissage sabato 18 aprile alle ore 16, interamente dedicato ai bambini con un laboratorio didattico creato ad hoc sugli allestimenti della mostra di Santangelo che presenzierà l’evento.
Il progetto espositivo è stato realizzato con la disponibilità e il sostegno della direzione scientifica del MAP e del CRACC, Spin-off dell’Università del Salento.
INFO MOSTRA “R41 landscapes”
Opere di Nicolò Santangelo
a cura di Domenico Saponaro
dal 7 Marzo al 18 Aprile 2015
MAP – Museo Mediterraneo dell’Arte Presente
Brindisi – già Chiesa di S. Michele Arcangelo delle Scuole Pie
Via Tarantini, 37 (Centro Storico) Brindisi
Il MAP è aperto dal lunedì al sabato dalle 18,00 alle 20,00. Esclusi i festivi. Ingresso libero/donation
Solo su richiesta al mattino o la domenica e festivi visite guidate per gruppi in orari da concordare telefonando 3382618983 (€ 4 adulti; € 2 under 18)
Organizzazione: Una produzione CRACCsrl Spin Off Università del Salento
in collaborazione con :
Italia Nostra sezione di Brindisi
Laboratorio TASC, Dipartimento dei Beni Culturali Università del Salento Centro Studi “Edgardo Simone” “monitorARTI”
Main Sponsor
ABA Associazione Albergatori della Provincia di Brindisi
Palazzo Virgilio
Nicolò Santangelo è nato a Catania nel 1974. Si interessa di pittura, scultura e fotografia, partecipando dal 2004 a numerose mostre collettive. Castello Episcopio di Grottaglie (2004),
“Terranegliocchi” (2005), Bastioni di Porta Mesagne (2006), “Tempo, spazio e materia”(2006), 3° conc. nazionale di fotografia “Immagini di Gallura” (2007), “Photosintesi” – Chiostro del Palazzo comunale di Casarano (2007), “Premio Arteingenua – Castello di Brescia (2008), Giovane Fotografia Italiana –istituito dall’Archivio Fotografico Italiano, Castellanza (2008), “Particolari d’arredo, omaggio a Giò Ponti” – Castello Episcopio – Grottaglie ( 2008), “Coscienza Collettiva” – Itinerante (2009) “ I Paesaggi della Biodiversità”(2010).
La sua prima mostra personale di pittura “Paesaggi informali” è del 2008. Nel febbraio del 2011 ha esposto le sue fotografie nella personale “La Trama lucente” – Progetto fotografico sulle aree protette del comune di Brindisi” a Palazzo Granafei – Nervegna di Brindisi. Nel 2014 una sua opera fotografica è stata selezionata in concorso dalla redazione del National Geographic Italia.
Testo critico di Domenico Saponaro
Tutto inizia con una spatola metallica lasciata ad asciugare sul balcone. In quell’ossidazione che macchia la carta su cui poggiava lo strumento, Nicolò Santangelo scorge i segni di un microcosmo e la chiara suggestione degli elementi di un paesaggio naturale (e inconscio), dell’ambientazione di una scena che attinge a ricordi e particolari stati d’animo dell’artista.
Nei paesaggi “ossidati” – ne ha realizzati cento, ciascuno del formato di 14×8 centimetri – Santangelo (ri)vede, (ri)vive, (ri)crea situazioni e geografie della memoria. E per farlo compiutamente deve popolarli e alberarli, renderli vivi, così li integra con architetture proprie, interviene abilmente con tratti sottili e precisi di china, segni primordiali, stratificazioni e trasparenze cromatiche con mani di acquerello.
Questi luoghi diventano il posto in cui stare e in cui agire con poesia e leggerezza, ma anche con quella levità e quella provvisorietà suggerite dall’impiego dei caratteri trasferibili R41, strumento grafico noto – e caro – a chi scrive (e forse a un’intera generazione), ormai in disuso ma a lungo indispensabile per tecnici e progettisti.
Così, decontestualizzato e introdotto – immerso, diremmo – in un microclima affatto nuovo e stimolante, il segno tecnico sovverte il proprio senso originario, si fa cifra poetica, acquista tutt’altro significato, dà luogo a una inedita dimensione compositiva.
I piccoli manufatti formano un corpus unico, una sequenza omogenea e inscindibile di situazioni poetiche in cui si alternano riflessioni intimistiche e intuizioni ludiche, calembour visivi, nonsense e denunce.
Santangelo ha sempre dimostrato, anche attraverso un’acuta sensibilità artistica, grande attenzione all’ambiente e alla protezione della natura; e allora molti di questi rettangoli sono pure spazio di recriminazione per le ferite inferte al paesaggio, sono piccoli manifesti di una protesta comunque racchiusa in quella delicatezza che ne rappresenta il dato espressivo peculiare.
In questo lungo e meticoloso lavoro, che lo ha visto impegnato negli ultimi due anni, Nicolò Santangelo si racconta e ripercorre le fasi più significative e intense (a volte sofferte) del proprio vissuto, focalizzando la riflessione sul tema dell’appartenenza e del distacco, della casa e delle radici, dello spaesamento e della lontananza.
Vicende professionali e familiari lo hanno indotto a spostamenti, a un alternarsi di sradicamenti e radicamenti in luoghi diversi e lontani, rafforzando la sua attitudine a fare di ogni nuova destinazione un luogo d’affezione dove tessere nuovi legami e sentirsi a casa. Un sentimento che emerge con evidenza dalla lettura di questi suoi cento paesaggi. “Wherever I lay my hat that’s my home”, cantava Marvin Gaye.
Domenico Saponaro
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