L’Associazione Retinopera Salento Onlus ha scritto una “lettera aperta” al Sindaco del Comune di San Pancrazio Salentino per proporre in via sperimentale la chiusura al traffico del corso principale per un giorno al mese con la realizzazione di iniziative di animazione socio-culturale promosse da associazioni, movimenti, famiglie, artisti, musicisti, scuole, parrocchie e gruppi spontanei.
Una modalità semplice ed efficace per promuovere la cultura della partecipazione alla vita cittadina ed esperienze concrete di cittadinanza attiva e di collaborazione tra tutti i soggetti e gli attori sociali.
Realizzare questo progetto ci porterebbe tutti a riflettere sull’importanza di pensare e progettare una città che metta in primo piano le esigenze relazionali (intergenerazionali) di una comunità, con spazi pubblici aperti, luoghi di gioco e di sport.
Un’iniziativa semplice che può essere “utilizzata” come strumento di crescita civile, di amicizia e fratellanza.
L’Associazione Retinopera Salento Onlus auspica che questa idea possa rivelarsi realizzabile e che possa estendersi anche in altri Comuni della provincia di Brindisi.
Di seguito riportiamo integralmente il testo della lettera aperta al Sindaco del Comune di San Pancrazio Salentino
Gentile Signor Sindaco,
abbiamo già avuto modo di osservare insieme, in numerose precedenti occasioni, quanto la qualità della vita sociale e civica di bambini, adolescenti, anziani e famiglie, possa essere positivamente condizionata da piccole e grandi iniziative, mirate alla realizzazione di una “città-comunità”, accogliente e sostenibile. Una realtà nella quale abbiano diritto di cittadinanza spazi e tempi dedicati alla libera circolazione e al gioco, un ambiente sano, servizi sanitari ed educativi, nonché opportunità culturali e di espressione, necessarie alla formazione ed alla partecipazione.
A livello internazionale, i principali documenti che hanno ispirato la strategia delle città sostenibili, amiche delle bambine e dei bambini, e sulle cui basi si sono sviluppate tutte le iniziative locali, nazionali e internazionali sono la Convenzione dei Diritti dell’Infanzia (ONU – New York, 20.11.1989), l’Agenda 21 (ONU, Rio de Janeiro 1992) e l’Agenda di Habitat II (ONU, Istanbul, 1996).
A livello nazionale, il Ministero dell’Ambiente, che partecipa al coordinamento dei Comuni italiani per l’Agenda 21 e per l’attuazione di Habitat II, ha promosso il progetto “Città sostenibili delle bambine e dei bambini”.
Nelle città italiane – secondo una ricerca dell’UNICEF – ci sono almeno un milione di bambini che vivono in condizioni di difficoltà economica. Un numero altrettanto grande di bambini vive altre forme di disagio ed emarginazione: la solitudine in famiglie monoparentali, l’isolamento legato al tipo di abitazione e all’insostenibile organizzazione di tempi e spazi nelle città, la mancanza di luoghi di incontro e socializzazione. . . E’ necessario promuovere processi di trasformazione dell’ambiente urbano anche attraverso forme di partecipazione, espressione ed intervento dei cittadini.
Ogni città, o piccolo centro che sia, ha una sua specificità e quindi occorre che ciascuno trovi la propria via alla sostenibilità secondo i principi e le indicazioni delle recenti conferenze internazionali.
Noi di Retinopera Salento Onlus, abbiamo immaginato alcune comunissime e quotidiane occasioni di possibile applicazione di tali principi: andare a scuola a piedi, piuttosto che dover essere accompagnati in auto ovunque da mamma e papà; aver modo di intrattenere rapporti di amicizia nel contesto urbano in cui si risiede, piuttosto che doverli relegare a quei luoghi chiusi, istituzionali o commerciali che siano, adibiti allo svolgimento di attività scolastiche, piuttosto che musicali, sportive, ecc.; poter incontrare gli amici in piazza, magari seduti su una panchina da cui osservare gli altri, spostandosi da un gruppetto all’altro, piuttosto che vivere la socialità sui tanto diffusi quanto problematici “social network”. Prevedere, all’interno dei piani urbani del traffico e della mobilità, delle aree protette pedonali; promuovere e diffondere la cultura dei diritti umani, con una particolare attenzione ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza; ricostruire i rapporti intergenerazionali, affinché la “memoria” diventi il terreno sul quale progettare il presente e il futuro.
Come associazione, sulla scia di queste considerazioni, proponiamo di compiere un passo piccolo, ma estremamente significativo, verso l’obiettivo della sostenibilità urbana: per un giorno al mese (in via sperimentale), vorremmo realizzare una città a misura di bambini e adulti insieme, attraverso la chiusura al traffico del corso principale. Concedere a questa comunità un giorno in cui per strada si possano offrire giochi, spettacoli, piccole pesche, merende conviviali, danze e musiche popolari e tornei di tutte le discipline sportive. Una strada aperta alle biciclette, di grandi e piccoli, per godere della bellezza delle nostre miti e soleggiate giornate. Così pensata, la manifestazione rappresenterebbe un momento importante di partecipazione da parte dei cittadini, delle associazioni, dei giovani e dei bambini di San Pancrazio Salentino, per testimoniare il proprio impegno per l’integrazione, il rispetto e l’affermazione dei diritti di tutti. Una giornata partecipata e usata come strumento di crescita civile, di amicizia e fratellanza. Realizzare questo progetto ci porterebbe tutti a riflettere sull’importanza di pensare e progettare una città che metta in primo piano le esigenze relazionali di una comunità ma soprattutto dei giovani e dei bambini, con spazi pubblici aperti, luoghi di gioco e di sport. Confidiamo che questa nostra idea si riveli realizzabile, perché i nostri ragazzi sollecitano il nostro impegno come adulti, genitori e istituzioni, affinché la nostra cittadina possa accogliere tutti i giovani, da ovunque essi provengano e qualunque sia la loro condizione sociale e la loro cittadinanza.
Con i più cordiali saluti.
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