GABRIELE ANTONINO (PRI)
Recentemente il Consiglio Comunale ha approvato a maggioranza un Piano di riequilibrio finanziario che promette lacrime e sangue per i brindisini.
Uno dei motivi che hanno portato il Comune di Brindisi a dichiarare uno squilibrio nei conti di ben 54 milioni di euro risiede nella difficoltà che l’Amministrazione incontra nel far pagare ai cittadini i tributi locali ed i proventi delle contravvenzioni elevate per violazioni al Codice della strada.
Recentemente i giornali locali hanno pubblicato una statistica da cui risulterebbe che il Comune di Brindisi è tra quelli che in Italia incassa meno per le contravvenzioni elevate per infrazioni al Codice della strada.
In realtà tanto potrebbe anche essere conseguenza del mancato recapito agli autori delle violazioni dei relativi verbali.
Sembrerebbe, infatti, che a causa di un cattivo funzionamento del server del Comando di Polizia Municipale i verbali non vengano inviati da mesi alla società incaricata della riscossione.
E che, addirittura, non essendo mai stata fatta una procedura di backup, tutti i dati siano andati persi!
Immaginiamo cosa potrà succedere quando la cosiddetta riscossione volontaria sarà gestita direttamente dagli Uffici comunali!
Su questa vicenda paradossale ho presentato oggi una apposita interrogazione consigliare per cui ho chiesto di ricevere risposta nel primo Consiglio Comunale utile.
ALESSANDRO ANTONINO (IPB)
Leggo dell’interrogazione di Gabriele Antonino al sindaco in merito a dati persi e numeri molto bassi sui reali incassi che derivano dalle multe. La verità è altra.
Come già comunicato il 7 gennaio dal Comune, i dati riportati da alcune testate giornalistiche erano errati e si riferivano solo ad uno dei capitoli di spesa in entrata previsti.
In realtà il capitolo di entrata 241 “Proventi relativi ai Servizi di Polizia Urbana” (accertato per 2.019.180,87 euro – incassato per 1.016.089.91 euro – Percentuale incasso 50,32%) risulta codificato in modo errato fino al 2018 e pertanto le risultanze dello stesso non risultano comprese nel totale.
Di conseguenza il dato complessivo accertato è pari a 3.204.444,97 euro, quello incassato è pari a 1.130.627,13 euro (riscossione nell’anno su accertamenti pari a 35,28%).
Per tutte le somme non incassate vengono comunque attivate tutte le procedure di fino all’attivazione delle procedure di riscossione coattiva (fermi amministrativi, pignoramenti etc).
Inoltre rispetto alla notizia dei dati persi, ho appreso personalmente che c’è stato un problema al sistema informatico del Comando che è già stato risolto e la gran parte dei dati è già stata recuperata. In questi giorni sarà completato il lavoro.
Dunque nessuno pensi di poter evitare di pagare sanzioni o altro.
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