A volte si ha l’impressione che le persone preferiscano bendarsi gli occhi e far finta di non vedere nonostante abbiano piena conoscenza dei problemi tanto evidenti da non lasciare margine di indecisione…..a chi non ha interessi diversi dal bene comune. Mi permetto di riportare un passaggio del provvedimento che ha indotto la Corte dei Conti a sequestrare beni mobili ed immobili ad assessori, consiglieri comunali e dirigenti di un Comune nel Leccese: “In ordine alla individuazione delle responsabilità attribuibili ed alla configurazione dell’elemento soggettivo della fattispecie dannosa, va osservato che le azioni poste in essere dai componenti dell’Organo di gestione politico-amministrativa dell’Ente locale, che hanno agito con evidente consapevolezza di gravissime irregolarità gestionali, puntualmente evidenziate dall’organo di revisione, sono state tali da configurare una serie di comportamenti commissivi ed omissivi, peraltro pervicacemente ripetuti nel tempo, chiaramente configuranti volontà dolosa, risultando del tutto prevedibili le gravissime conseguenze che l’approvazione dei rendiconti avrebbe comportato per le finanze locali….. L’entità del danno deve essere ripartito per singola annualità ai componenti del Consiglio Comunale che votarono favorevolmente le indicate delibere di approvazione dei bilanci comunali nonché ai responsabili del Servizio che fornirono il parere favorevole alle stesse… ”.
Vogliamo applicare i predetti principi al nostro Comune? Il revisore dei Conti ha portato alla attenzione del Consiglio comunale un numero di referti tale da rabbrividire. Nessuno può affermare di non conoscere i fatti: quanto scritto dal gruppo di lavoro ripercorre due anni ed è parte integrante di delibere di consiglio comunale per cui è a tutti conosciuto data la gravità dei riscontri. Il predetto gruppo di lavoro, più volte elogiato finanche dal Sindaco (non ha voluto capire le accuse mosse nei suoi confronti), ha evidenziato le gravissime responsabilità di Renna (e non solo) nella gestione della vicenda Fiscalità Locale srl: del resto il Consiglio Comunale conosce bene i danni erariali causati all’Ente. Il Sindaco ha modificato il bilancio di Fiscalità Locale nell’agosto del 2015 creandone uno falso; il sindaco ha consentito al liquidatore di usare i soldi del comune per pagare debiti di fiscalità, ha approvato bilanci contenenti partite creditorie e debitorie inesistenti (anche dopo l’ammonizione della Corte dei Conti) esponendo il Comune a giudizi e quindi a danni erariali;; i bilanci falsi approvati dal Sindaco hanno portato al fallimento della società. Tutto questo ed altro ancora è scritto in fiumi di verbali del Consiglio Comunale, pienamente edotto, per cui si può dire che anche a San Pietro l’attuale amministrazione ed i consiglieri hanno agito “……con evidente consapevolezza di gravissime irregolarità gestionali, puntualmente evidenziate dall’organo di revisione. Sono state tali da configurare una serie di comportamenti commissivi ed omissivi, peraltro pervicacemente ripetuti nel tempo, chiaramente configuranti volontà dolosa”.
Approvando il rendiconto del 2016 che richiama tutti i referti, relazioni e gli atti del gruppo di lavoro, si chiude il cerchio, e tutti i consiglieri ratificheranno proprio TUTTO l’operato del sindaco continuando a condividere (od iniziando a condividere nel caso del Consigliere Pinto dopo la presenza assicurata in occasione dell’approvazione del referto e del bilancio preventivo che pure richiamavano tali atti), con comportamenti commissivi ed omissivi, le gravissime irregolarità ed illiceità poste in essere da Renna ed i danni causati all’ente. Revisore dei Conti, gruppo di lavoro dopo due anni di referti, di segnali di allerta, di richiesta di intervento, di relazioni, hanno descritto, come sempre, in maniera obiettiva lo stato dell’arte. Il loro parere è tuttavia neutro, ha solo carattere cognitivo: il problema non è il contenuto favorevole o meno di un referto, ma i motivi che hanno portato a quel parere favorevole o negativo. Su questi lavora la Corte dei Conti ed i pareri servono solo a verificare se gli uffici sono conniventi o meno! Nel comune del Leccese il responsabile del servizio finanziario aveva rilasciato parere favorevole al rendiconto per cui i consiglieri comunali hanno pensato bene di votare il documento “nascondendosi” dietro quel parere compiacente: oggi tutti, consiglieri comunali e responsabile servizio finanziario, hanno subito il sequestro dei beni perché si è ritenuto esservi una connivenza. Solo un imbecille o un delinquente può sperare che un revisore dei conti o un responsabile del servizio finanziario od un gruppo di lavoro nasconda ciò che peraltro è già agli atti della Corte dei Conti. La parte politica ha solo due possibilità: 1) approvare il rendiconto e quindi condividere e fare proprio l’operato di un Sindaco che ha redatto atti falsi ed ha causato, con il liquidatore, danni erariali certi e prescrizione di tributi. Atto moralmente corretto perché è troppo facile oggi gettare i panni sporchi con tutto il bambino, dopo averli sporcati insieme: l’attuale maggioranza ha condiviso ogni percorso e non ha imposto al sindaco un diverso agire; 2) non votare il rendiconto che riassume tutto l’operato dell’Amministrazione e quindi anche le oggettive violazioni di legge e decisioni assurde di chi ha disatteso deliberati di Giunta e consiglio comunale seguendo i consigli di Consulenti personali che, tuttavia, non votano e non firmano ma compaiono nelle riunioni per mettere in discussione la competenza dei funzionari dell’Ente. Non vi è una terza via, approvando il rendiconto non si approvano relazioni o verbali, ma la gestione di un anno. Se così non fosse non avrebbero subito il sequestro dei beni i consiglieri comunali del comune del Leccese. Abbiamo abbondantemente superato a S. Pietro Vernotico €.2.000.000,00 di tributi ed entrate prescritte, ed ancora se ne stanno prescrivendo nell’atteggiamento dolosamente indolente della politica. Nel Leccese il sequestro è stato giustificato perché “…la personalità dei componenti dell’organo collegiale e dei responsabili dei servizi che hanno espresso voti e pareri favorevoli tecnico e contabile alle delibere in parola, inducono il fondato timore che nelle more della introduzione del giudizio di responsabilità costoro, con la medesima dimestichezza e pervicacia dimostrata nei fatti descritti, possano compiere atti di disposizione del proprio patrimonio, determinando così per l’Amministrazione danneggiata la perdita di garanzia per il soddisfacimento del credito”. A San Pietro Vernotico vi è la stessa condizione, perchè “la dimestichezza e pervicacia” è dovuta alla determinazione di andare avanti nonostante l’evidenza dei fatti, continuando a pagare interessi e spese legali su debiti fuori bilancio e creando danni erariali per prescrizione. Il rendiconto 2016 sono convinto che sarà approvato, e leggeremo l’articolo di stampa dell’assessore Esposito che, dopo l’approvazione, ringrazierà chi ha alzato la mano: fa bene, è un gesto nobile da parte dei Consiglieri Comunali mettere a disposizione tutti i propri averi per ripagare la comunità dei danni arrecati da un Sindaco e dai suoi amici, da quei consulenti che, non firmando e non votando, nulla rischiano dei loro averi, ma hanno avuto il potere di decidere in luogo dei consiglieri comunali come gestire il Comune di San Pietro Vernotico. Anzi ad onor del vero quei consulenti sono stati ripagati: compaiono tra i creditori di Fiscalità Locale Srl ed i loro parenti ricevono incarichi fiduciari dell’Amministrazione. E’ sempre il solito gioco: burattini e burattinai, i primi rischiano di persona (i consiglieri comunali), i secondi giostrano dietro le quinte ed ottengono benefici, siano essi diretti od indiretti.
I danni restano alla comunità!
Avv. Pasquale Rizzo
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