May 8, 2025

“L’attività del reparto di chirurgia dell’ospedale di Ostuni è stata sospesa per aiutare giustamente la chirurgia del Perrino, ma i medici si mettono subito in malattia. Così facendo il Perrino, destinato all’emergenza, rimane a rischio e Ostuni rimane chiuso. E c’è qualcuno che per aiutare la chirurgia di Brindisi o l’attività di bassa complessità di Ostuni, propone, alternativamente, o l’impiego alla chirurgia del Perrino dei medici di senologia, ossia quelli che si occupano di tumori, oppure di ridurre l’attività di Francavilla Fontana.

“Ma può mai essere questo un modo di ragionare?

“Per questi motivi, ritenendo strategica la funzionalità – in ordine di priorità – del Perrino, di Francavilla Fontana e Ostuni, l’unica soluzione è quella di costituire subito l’AziendaZero, con nomina di un commissario per meglio indirizzare le risorse umane e governare turni, reperibilità e giuste indennità.

“E prego chiunque non sia d’accordo a contrapporre una soluzione concreta, lontana da esercizi dialettici sulle più varie diagnosi problematiche senza offrire uno straccio di rimedio.”

“AziendaZero e il suo commissario subito, per gestire l’emergenza sanità su base regionale. Altrimenti non potremo uscire dal guaio di Ostuni e dai nuovi guai della chiusura dell’UTIN del Perrino, della pediatria di Francavilla e dei PPIT di Ceglie Messapica, Cisternino e San Vito. E ovviamente rischia pure radiologia di Francavilla Fontana, perché il Perrino non potrà più offrire il suo supporto con le prossime dimissioni di due medici, vincitori di concorso in altre Asl.

“È chiaro che la soluzione indicata dal Commissario Gorgoni è quadrata rispetto ai numeri di personale disponibile e sulla base di un’organizzazione di tipo provinciale. Ma il punto è proprio questo: non può esistere una gestione provinciale del personale in un sistema sanitario organizzato su base regionale. E la questione non riguarda solo Brindisi, ma tutte le Asl, in una sequenza di chiusure che senza AziendaZero toccherà progressivamente la BAT, Lecce, Taranto, Foggia e Bari. Nessuno si senta immune, anche perché Messina Asl si è ancora dotata, colpevolmente, del Piano dell’emergenza, per cui tutto è lasciato all’improvvisazione.

“Spero che tutti i protagonisti di queste vicende, compresi i sindaci, colgano la difficile ora e si propongano di indicare la soluzione dell’AziendaZero o altra più convincente, tenendo conto che questa soluzione è già oggetto di una delibera della Giunta regionale, quindi nelle corde del Presidente Emiliano, purtroppo inattuata per notevoli avversità fondate sul timore di vedere scardinati alcuni sistemi antichi e incrostati di gestione della sanità pubblica. “Esattamente le cose da cui dobbiamo fuggire per avere ancora un minimo di speranza.”

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