Sabato 30 marzo, a partire dalla serata (ore 21.30) e sino a notte inoltrata, a Montalbano rivivrà il tradizionale “Canto all’uovo”.
Una tradizione popolare che si rifà al brano meglio noto come “U Sàbbate Sànte” e che rivivrà per le strade di Montalbano e per le masserie dell’agro su iniziativa della associazione “Gli amici di Giìuùaànneèd”, presieduta da Mina Schiavone, che in collaborazione con Francesco e Nicola Rotondo e Fabrizio Velletri, farà risuonare il tipico canto del sabato santo.
Un gruppo di volontari, armati di strumenti musicali (chitarre, fisarmoniche, tamburelli, violini), allieterà il Sabato Santo (sino alle prime luci della domenica di Pasqua) per cantare i tradizionali versi che iniziano con “I’a rrevate u Sàbbate Sànte, Madre Marì s’à pùste lu mànte” per lo scambio di auguri pasquali e per ricevere in cambio delle uova.
Il tipico canto Fasanese “U Sabbete Sànte”, ovvero il “Canto all’Uovo”, consiste nell’andare di porta in porta a cantare la storia di Maria alla ricerca del figlioletto (Gesù) perso, chiedendo in cambio uova che poi vengono usate nella preparazione del pranzo di Pasqua, mentre in passato venivano decorate ed ornavano la tavola. L’uovo, originariamente, era visto come simbolo di fertilità.
Il “Canto all’Uovo” è associato alla musica popolare. Tra gli obiettivi della associazione “Gli amici di Giìuùaànneèd”, che si è fatta promotrice della stessa iniziativa anche negli anni scorsi, vi è proprio la valorizzazione delle tradizioni popolari e religiose.
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