May 1, 2025

I Carabinieri della Stazione di Francavilla Fontana hanno avviato le indagini tese all’identificazione degli autori di due tentativi di truffa messi in atto nella mattinata del 23 novembre nei confronti di due pensionate del luogo, rispettivamente di una 88enne e di una 76enne.

 

Nel primo caso, la donna è stata contattata sulla propria utenza telefonica fissa da un ignoto interlocutore, qualificatosi quale carabiniere, il quale le riferiva che il figlio era stato coinvolto in un sinistro stradale.

 

Il malfattore alla risposta data dall’anziana che avrebbe informato un altro figlio di quanto accaduto, interrompeva la comunicazione, tentando nuovamente poco dopo qualificandosi in questa occasione quale maresciallo, ma la donna riferiva la medesima risposta fornita in precedenza.

 

Nel secondo caso, l’anziana è stata contattata sulla propria utenza telefonica da un ignoto interlocutore, qualificatosi quale assicuratore, il quale, anche in questa circostanza, le riferiva che il figlio era stato coinvolto in un sinistro stradale. Alla risposta che la donna non si interessava dei propri congiunti, il truffatore interrompeva la comunicazione, salvo tentare nuovamente poco dopo, qualificandosi quale maresciallo di Brindisi, ottenendo la medesima risposta da parte della pensionata.

 

 

Suggerimenti e consigli

Continuano ad essere segnalati episodi di truffe ad anziani commesse da finti appartenenti a Forze di Polizia o Enti Pubblici.

i Carabinieri invitano, pertanto, a porre la massima attenzione per non rimanere vittima di tali odiosi episodi. I modi per raggirare le vittime sono vari, ma tutti mirano ad ottenere somme di denaro in contanti o altri oggetti di valore.

Nella maggior parte dei casi le truffe sono realizzate tramite telefonate con le quali le vittime vengono raggirate da persone che si qualificano come avvocati o tutori dell’ordine, rappresentando situazioni spiacevoli (per lo più incidenti stradali), nelle quali sarebbero coinvolti i figli o altri stretti congiunti delle vittime stesse. dopo la conversazione telefonica, nel corso della quale viene comunicato alle vittime l’impellente necessità di pagare una somma di denaro (più o meno 5 mila euro) per evitare la carcerazione del proprio caro, si presenta un’altra persona a casa dell’anziano con il compito di ritirare il denaro o altri oggetti di valore.

È importante, per non cadere nella rete dei tanti truffatori che continuano a prendere di mira le fasce più deboli della popolazione, prestare sempre la massima attenzione e seguire questi semplici consigli:

– interrompere immediatamente comunicazioni telefoniche sospette del tipo di quelle sopra descritte e richiedere subito l’intervento dei Carabinieri;

– non aprire la porta a sconosciuti e, comunque, nei casi dubbi richiedere l’intervento di una pattuglia;

– non consegnare mai somme di denaro: nessun ente pubblico o privato invia proprio personale a domicilio per ritirare contanti per il pagamento di “fatture”;

– non fare mai riferimento al possesso di libretti postali, conti correnti, etc..

Oltre al 112, numero di emergenza unico, è possibile contattare la Stazione Carabinieri del posto di residenza.

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