Rileviamo alcune dichiarazioni del presidente di Confindustria Brindisi dottor Marinò fatte a margine di una iniziativa sui temi che riguardano il mercato del lavoro ed in particolare la situazione occupazionale nel nostro territorio. Si esprimono critiche nei confronti del Sindacato rispetto ad una bozza di “accordo collettivo territoriale finalizzato ad incidere positivamente sui livelli occupazionali” presentata al CPEL (Comitato Provinciale Economia e Lavoro). Un Sindacato fermo, secondo il presidente, su “retaggi e posizioni ideologiche ed anacronistiche” che non fornisce “disponibilità ad avviare una specifica trattativa”. Come si sa l’obiettivo dei tavoli tematici del CPEL è quello di avanzare proposte di merito per rilanciare economia, occupazione e sviluppo nel territorio. Negli ultimi incontri avvenuti nei tavoli tematici del CPEL organizzati dalla Provincia di Brindisi a cui hanno partecipato i dirigenti della UIL territoriale è stata annunciata dal rappresentante di Confindustria la presentazione di una serie di proposte finalizzate allo scopo che, ad oggi, non sono state discusse ufficialmente in plenaria perché il CPEL dalle ultime riunioni di fine anno scorso ad oggi non si è ancora riunito per conoscere esattamente di che cosa si tratta. La UIL di Brindisi, così come sollecitato per l’ennesima volta nel comunicato stampa del 13 gennaio scorso, da anni richiama la necessità di affrontare “con chiarezza di idee e collegiale partecipazione” anche “gli Organismi di rappresentanza del mondo imprenditoriale per fare blocco unico per rilanciare la VERTENZA BRINDISI” ponendo in primo piano il problema della disoccupazione. Non si possono quindi lanciare severe quanto generiche accuse per colpe, responsabilità non assunte ed arretratezza intellettuale su temi tanto vitali ed essenziali. Confindustria è veramente interessata ad affrontare questi temi? Se è così, allora si faccia carico di organizzare un confronto permanente con il Sindacato e si vedrà chi veramente vuole dare un contributo reale per risolverli e se, al contrario, ci sono altri che vogliono continuare a recitare solo la parte di una tragedia che non ha certo bisogno trasformarsi in commedia.
COMUNICATO STAMPA UIL
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