Spero che l’articolo della scorsa settimana sul tema dell’acqua della vita e della salute vi abbia incuriosito. So per certo che anche voi vorreste non sfacchinarvi nel trasportare fardelli di acqua minerale dal supermercato a casa vostra. Penso che molti di voi sono stati avvicinati da vari venditori di purificatori d’acqua e molti ne sono in possesso ma non tutti gli apparecchi sono uguali. L’ostacolo maggiore alla diffusione di questi apparecchi è l’alto costo di acquisto ma anche un grosso pregiudizio secondo il quale l’acqua di rubinetto sia la migliore.
Questo pregiudizio è sponsorizzato da varie categorie di persone: naturisti oltranzisti, persone non abbienti che vogliono giustificare il loro scarso potere di acquisto, la propaganda dei gestori degli acquedotti pubblici che affermano che l’acqua pubblica è sicura, ecc. Vi garantisco per esperienza personale che non abbiamo nessuna sicurezza sulla purezza dell’acqua di rete né, tanto meno, possiamo sperare che essa abbia tutte le altre caratteristiche che ho elencato nella scorsa puntata.
Personalmente, a casa mia ho più di un apparecchio con cui tratto l’acqua potabile perché ho avuto modo di verificare l’inquinamento dell’acqua che arriva nella mia rete idrica. Se, aprendo il primo rubinetto subito dopo il contatore, vedeste sgorgare acqua opalescente e torbida con schiuma cosa pensereste? Certo, non pensereste che state prelevando acqua pura! Comunque, non è solo mia opinione che l’acqua di rete possa essere inquinata dal momento che anche il rapporto Ispra del 2016, relativo al periodo 2013-2014, sullo stato di contaminazione delle acque rileva che più di un terzo delle falde acquifere è contaminato da ben 36 pesticidi. Personalmente, dubito che la situazione sia attualmente migliorata.
Il continuo inquinamento dell’ambiente atmosferico, delle falde acquifere e del mare (a causa delle attività umane, belliche ed industriali) non ci fa ben sperare. Inoltre, fin quando non saremo tutti consapevoli che consumare indiscriminatamente milioni di tonnellate di plastica (sia che venga poi incenerita che versata in mare) è un atto terribilmente irresponsabile, non avremo il diritto di lamentarci delle deleterie conseguenze determinate da tale mole di inquinamento.
L’utilizzo sfrenato della plastica nella nostra vita quotidiana non è più sostenibile. Per fortuna, ce ne stiamo rendendo conto anche se con ritardo rispetto ad altre nazioni. Il ritrovamento di nano particelle di plastica anche nella carne dei pesci ci dovrebbe far riflettere seriamente di quanto stiamo rovinando il nostro bellissimo pianeta che non è di nostra proprietà né di nostro esclusivo possesso. Se veramente ci vogliamo ritenere la specie più evoluta del pianeta Terra, dobbiamo pensare anche ai diritti ed alle esigenze di tutti gli altri esseri viventi comprese le piante.
Come sarebbe il nostro bellissimo pianeta se diventasse tutto deserto? Sicuramente non sarebbe abitabile, almeno dagli esseri umani! Pertanto, nel nostro piccolo cerchiamo di rispettare l’ambiente intorno a noi. Sporcare, deturpare e distruggere il territorio in cui viviamo è da incoscienti. Insegniamo ai bambini, dando l’esempio, che il mondo che ci circonda non è cosa nostra (come non lo è la nostra casa) ma delle generazioni future perché alla nostra morte dovremo lasciare tutto, sia quello che abbiamo ereditato che quello che abbiamo realizzato.
Continua…
Rocco Palmisano
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