“Il Partito Democratico della Puglia – dichiara Domenico De Santis, segretario regionale PD – lancia la campagna d’inverno contro la legge Calderoni. Terremo una manifestazione pubblica per informare i cittadini in ogni comune della nostra regione entro il mese di aprile.
I nostri parlamentari saranno coinvolti in tutte le iniziative che terremo sui territori. Venerdì 9 febbraio parteciperemo in massa alla manifestazione regionale che si terrà a Bari in Piazza San Ferdinando alle ore 17. Saranno presenti tutti i nostri rappresentanti istituzionali a partire dal Presidente della Regione Michele Emiliano, dal Sindaco Decaro al Sindaco Salvemini, insieme alle centinaia di amministratori del PD e ai nostri militanti. Siamo pronti alla mobilitazione di massa e siamo pronti a raccogliere le firme contro lo spacca Italia”.
“Il DDL Calderoli – secondo l’on. Marco Lacarra – è un progetto nato per dividere definitivamente il Paese perché punta esplicitamente a cristallizzare le disuguaglianze e i divari che il Sud sconta da decenni, in quasi ogni ambito, rispetto al resto d’Italia. Con l’approvazione di questa legge la destra sta archiviando, senza possibilità di tornare indietro, ogni speranza del Mezzogiorno di recuperare terreno in fatto di servizi pubblici, infrastrutture, diritti”.
“Mai come adesso – afferma l’on. Ubaldo Pagano – è importante dimostrare unità. La manifestazione che raccoglierà tantissimi amministratori pugliesi sarà la prima di una lunga serie di proteste contro un progetto di legge che ci fa inorridire perché calpesta i principi fondanti della nostra Costituzione e fa del Mezzogiorno l’oggetto di un insulso baratto politico tra Lega e Fratelli d’Italia. È giunta l’ora che tutto il popolo meridionale si faccia sentire”.
“L’autonomia differenziata – continua l’on. Claudio Stefanazzi – distrugge il principio per cui i cittadini italiani sono uguali da Nord a Sud. E in tema di sanità, di istruzione o di politiche sociali questo si tradurrà nell’aggravamento di una situazione già scandalosamente ingiusta. Con l’autonomia alle Regioni del Nord sarà consentito tutto, perché forti di una capacità fiscale maggiore, mentre il Sud sarà condannato ad offrire stipendi più bassi agli insegnanti e ad avere meno risorse per assumere medici e smaltire le liste d’attesa”.
Secondo il capogruppo PD al Senato, Francesco Boccia, “l’autonomia differenziata voluta dalla Lega rappresenta un volgare baratto con FDI per avere il premierato. Due bandierine da sventolare nella prossima campagna elettorale; peccato che a pagarne le conseguenze di questo scambio politico saranno i cittadini del Sud, delle aree interne e delle aree di montagna perché le diseguaglianze aumenteranno ancora di più. Le riforme senza soldi non hanno futuro e l’autonomia di Calderoli non prevede neanche un centesimo. Prima di qualsiasi forma di autonomia serve definire i Livelli essenziali delle prestazioni (LEP) su scuola, sanità, trasporto pubblico locale e assistenza, dai bambini agli anziani, il resto fa parte di un pericoloso disegno della destra che vuole spaccare l’Italia creando cittadini di serie A e di serie B. Il Partito Democratico non glielo permetterà e ricorreremo a tutti gli strumenti democratici a nostra disposizione, anche al referendum abrogativo se questo scempio dovesse essere approvato anche alla Camera”.
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