Alcuni ignoti hanno vandalizzato e danneggiato la fontana De Torres, uno dei più antichi monumenti brindisini, collocato nella centralissima Piazza Vittoria.
Come è possibile osservare dall’immagine pubblicata da Agenda Brindisi, del direttore Antonio Celeste, la fontana è stata lesionata nella parte inferiore. Un pezzo del marmo del basamento è stato completamente staccato.
Un danno non di poco conto per la fontana fatta erigere nel 1618 dal governatore Pietro Luigi De Torres, dal quale prende il nome.
Un danno che si aggiunge alla scarsa cura che molti dei nostri concittadini dimostrano per la pulizia della città e per il decoro del patrimonio pubblico, anche quello – importantissimo – delle zone costiere.
Questi comportamenti appaiono non andare a braccetto con la percezione di un rinnovato senso di tutela ed amore per la città che si respira soprattutto nel chiuso dei social network.
Non vorremmo, però, che l’alto interesse per tutto ciò che accade in città non si sia trasformato in un boomerang, “armando la mano” di chi è conscio che le proprie malefatte non passeranno inosservate ma diventeranno oggetto di lunghe discussioni su facebook.
Speriamo che non sia così.
Tra l’altro, limitatamente alla Fontana de Torres, non possiamo non notare che, negli ultimi mesi, è diventata un luogo di gioco per tanti bambini che affollano Piazza Vittoria con i propri genitori. Anche in questo caso, fermo restando l’indispensabile diritto all’assoluta fruibilità dei beni pubblici ed architettonici cittadini, occorrerebbe cominciare ad inculcare – soprattutto da quando si è più piccoli – il concetto di rispetto per tutto ciò che è pubblico e che costituisce valore inestimabile per l’intera cittadinanza.
Cenni sul monumento:
La fontana risale al 1618 anno in cui l’allora Governatore de Torres dispose, con un editto, un’autotassazione proporzionata al censo, a tutti gli abitanti abbienti, al fine di raccogliere i fondi per la realizzazione di una fontana che servisse per l’approvvigionamento idrico dei meno facoltosi. Infatti era una delle fontane cittadine a ricevere l’acqua potabile dalle vasche limarie nelle quali terminava l’acquedotto della città.
La fontana fu voluta dal governatore della città Pedro Aloysio de Torres così come ricorda un’iscrizione sulla vasca, che riporta anche i nomi del re di Spagna Filippo III (1578-1621), e di Pedro Tellez-Giron y Guzman, duca di Osuna (1574-1624).
Il bene si realizzò utilizzando come bacino superiore un fonte battesimale (probabilmente quello di S. Giovanni al Sepolcro) e come bacino inferiore dei tranci di colonne romane scavati e disposti a corolla per cingere il margine inferiore.
Nell’ultimo intervento di restauro, realizzato nel 2008, sono emerse le antiche scritte latine risalenti al 1618 e al 1792 e lo stemma del Governatore de Torres.
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