I lavori di scavo per la realizzazione della vasca di sollevamento liquami sulla spiaggia del Pilone, oltre alla salute dei cittadini, rischiano di mettere a repentaglio anche l’ambiente marino”. Lo dichiara il consigliere del M5S Gianluca Bozzetti che ha presentato una interrogazione indirizzata agli assessorati all’ambiente e ai lavori pubblici, in cui si chiede conto dello stato dei lavori e del rispetto delle autorizzazioni per l’esercizio provvisorio dello scarico nel Mar Adriatico, visto il riversamento in mare dell’acqua di falda proveniente dagli scavi per i lavori d’interramento della vasca.
Nell’interrogazione urgente si chiede se l’Arpa Puglia – DAP Brindisi abbia provveduto ad effettuare i controlli di competenza per la verifica del rispetto dei limiti di emissione delle acque di scarico e se la società esecutrice dei lavori abbia svolto le necessarie attività di autocontrollo prescritte nell’autorizzazione allo scarico.
“È necessario – spiega Bozzetti – avere contezza delle attività di controllo sulle acque di scarico, in quanto potenziali alterazioni delle qualità chimico-fisiche e microbiologiche delle acque stesse, mescolate con il terriccio di scavo, potrebbero compromettere l’ecosistema marino, soprattutto in considerazione del fatto che l’intervento ricade in prossimità del confine di un SIC (Sito d’Interesse Comunitario) e del Parco regionale delle Dune costiere”.
Bozzetti torna a chiedere di calendarizzare il prima possibile in V Commissione Ambiente la richiesta di audizione di tutti gli attori interessati dalla vicenda Pilone, già presentata a fine 2017.
“Il progetto dell’AQP – prosegue il pentastellato – prevede la canalizzazione fognaria di tutta la costa nord di Ostuni verso una vasca ubicata sulla spiaggia del Pilone. Ancora oggi non ci spieghiamo come sia possibile che un’opera di simile portata, possa essere realizzata su una delle più belle spiagge del litorale ostunese. Purtroppo le istituzioni continuano ad ignorare la volontà di una intera comunità che chiede una localizzazione alternativa per la vasca, per questo ho sollecitato gli enti competenti a dar seguito a quanto stabilito nella risoluzione approvata dalla Commissione Ambiente del Senato, ovvero la sospensione dei lavori per valutare soluzioni progettuali alternative. Un diverso sito di localizzazione della vasca potrebbe infatti ridurre gli impatti ambientali dell’intervento, superando, tra le altre, anche le criticità dovute alla presenza della falda superficiale di acqua sorgiva che rende più difficili i lavori di interramento dell’impianto di sollevamento. Ricordo poi – conclude – la necessità di un tavolo di coordinamento fra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Puglia che valuti la ricerca di soluzioni alternative che possano garantire il minimo impatto ambientale e soddisfare tutte le parti coinvolte”.
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