… Parte I …
… Parte II …
… Parte III …
PEPPINO GAGLIARDI
Ma si può leggere “Diceria dell’untore” d’estate su una spiaggia affollata?
Io dico di no.
Così’ come esistono libri per ragazzi e per adulti, per cinesi o europei, per donne sole o per uomini impegnati, per persone sensibili e per giallisti accaniti, per lettori esigenti e per semianalfabeti, per chi cerca Dio e per chi vuole fare soldi a tutti i costi, per chi vuole sognare e per chi vuole smettere di sognare, per chi vuole capire e per chi decide di non vedere, così esistono anche libri che prevedono esattamente uno spazio di lettura ben definito, una luce giusta e un periodo dell’anno appropriato.
E allora che ci fa la principessa su una spiaggia alla fine d’agosto stesa su un lettino, in un giorno di maestrale, a leggere “la diceria”?
Che ci fa con un libro il cui destino è gennaio inoltrato- cinque della sera- divano con abatjour vicina- tazza di nescafè calda- silenzio , o, al massimo, inizio maggio- quattro del pomeriggio- poltroncina con spalle alla finestra- pacchettino di crackers ?
Ma la mia principessa ce la fa lo stesso: non legge tanto per, non scorre velocemente le pagine, non si lascia distrarre da niente e da nessuno.
Il venditore di cocco non la scalfisce, l’uomo con le bacheche di occhiali da sole non la riporta alla realtà e non si fa ingannare nemmeno dalla donnona nera con figlioletto che spunta dallo straccio annodato alla spalla.
La principessa riesce anche a girare con calma le pagine senza che il maestrale scompagini il libro; tiene il segno con le dita sino a che la pagina appena letta non venga ripiegata all’indietro ( questa è la comodità dei libri senza bordo rigido).
E’ totalmente presa dalla storia d’amore (o di compagnia o di solidarietà, decidete voi) fra due malati di tubercolosi in un ospedale sperduto nelle campagne siciliane … che, insomma, se pur bellissima, non è proprio una storia da spiaggia.
Eppure la principessa è lì a leggere intrappolata in quella storia, magnificamente raccontata, di nostalgia, di solidarietà, di ricordi e di amore.
E’ ancora a metà libro e mi chiedo se si commuoverà per la morte di Marta, se il “Gran Magro” la stupirà con il suo cinismo blasfemo, se avrà pietà per quella miriade di “morti fra i vivi” che sono gli ospiti dell’ospedale o se, forse, all’improvviso, non capirà, in una delle sue pause pensierose, la mia principessa, di appartenere alla categoria del protagonista, e cioè di quelli che hanno “più letto libri che vissuto giorni” ….
Adesso il sole è coperto da nuvole e il maestrale che rinforza rende più compatibile quella lettura.
La principessa non si scompone e guarda con nostalgia verso il mare : ripensa alla storia che sta leggendo ? ad un’altra estate che finisce? ad un altro libro letto da riporre nel mobile libreria ed ai giorni non vissuti per leggerlo?
La settimana prossima (questa per chi legge) porta pioggia.
Agosto sta finendo … mi viene in mente il grande Peppino Gagliardi, la canzone si chiamava ”Settembre” e diceva così : fra qualche giorno finirà l’estate e sulla spiaggia niente resterà le ore passate saranno un ricordo che noi porteremo lontano … noi … io, i democratici avidi di Camilleri, il nucleo familiare all’ombra di “Repubblica”, la donna di cuoio febbricitante per le cinquanta sfumature, la principessa, e tutto il variegato, multicolore, tatuato, abbronzato, schizzato popolo di bagnanti del quale, provvisoriamente, ho fatto parte.
Alla prossima.
Fine.
A.Serni
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