Il deposito della perizia tecnica sui dispositivi sequestrati ai sospettati, ha acceso i riflettori su una presunta compravendita di voti nelle elezioni amministrative di Brindisi del maggio 2023.
L’esame condotto dal professor Silverio Greco dell’Università di Milano ha prodotto una vasta mole di dati, tra cui messaggi, chiamate e conversazioni su WhatsApp e altre piattaforme, che potrebbero confermare l’esistenza di un sistema corruttivo.
L’indagine, coordinata dal PM Mauron Gallone, è partita da intercettazioni effettuate in un’inchiesta parallela sui furti d’auto che ha portato all’arresto di Vincenzo Corsano, noto come “Chiavolla”, Giuseppe Polito, Alessio Curto, Cosimo Marangio (“Coco”) e Salvatore Pizzolante, accusati di associazione per delinquere, riciclaggio, estorsione e furti.
In una nota a margine dell’ordinanza, si rivela che Vincenzo Corsano avrebbe ricevuto da un soggetto non identificato l’incarico di ottenere voti promettendo 30 euro per ciascuna preferenza.
Stando a quanto emerge dall’ordinanza, i voti venivano certificati attraverso fotografie scattate con lo smartphone all’interno dei seggi elettorali e destinate a esponenti politici locali, al momento ancora sconosciuti.
Sebbene la compravendita di voti non sia al momento un capo d’imputazione formale, la notizia ha suscitato clamore. Adesso si attende il risultato della perizia che sarà determinante per confermare o smentire le ipotesi di corruzione elettorale, contribuendo a delineare il ruolo degli indagati e i possibili collegamenti con esponenti politici o liste civiche coinvolte nel voto.
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