December 11, 2024

E’ ragionevole costringere i cittadini del Casale, del Paradiso, del Perrino, dei Cappuccini, della Commenda (dove vivono circa 30.000 cittadini), mettersi in movimento per raggiungere i tre lontani centri di distribuzione dei sacchetti, attivati nei locali della delegazione comunale di S. Elia, in un locale del comune di Brindisi nel centro cittadino e nella sede della società Ecotecnica in zona industriale, per ritirare i sacchetti della raccolta differenziata ?

Peraltro stupisce che in questa città si possa ancora fare riferimento alla raccolta differenziata, considerate le percentuali sconfortanti riscontrate in questi ultimi anni. Con inevitabili ripercussioni sul costi di conferimento in discarica dei rifiuti indifferenziati e dei mancati introti del differenziato, che contribuicono a mantenere a livello insopportabile la tassa sui rifiuti.

E’ evidente che una simile organizzazione comporta per i cittadini interessati un ragguardevole dispendio di tempo, di stress e di spese di trasporto ( pubblico o privato) assolutamente prive di giustificazione.

Ma anche di grave disagio, specialmente per le persone anziane e quelle deboli, che in un paese normale , rispettoso dei diritti e delle esigenze dei cittadini, non accade e nè dovrebbe mai accadere. Molti dei quali non riescono si ritirarli.
Ma mi chiedo come si possa mai aver pensato di attivare tre soli punti di consegna dei sacchetti, oltre naturalmente quella di Tuturano, per soddisfare le esigenze di circa 30.000 utenti? Ma anche perchè far ripercorrere questa via cricis ogni tre mesi?
Una organizzazione che appare in verità oltre che inadeguata, quantomeno strampalata, non commisurata all’elevato numero di cittadini interessati.

Altrove hanno risolto il problema obbligando la società incaricata a provvedere direttamente alla consegna dei sacchetti al domicilio dei cittadini, oppure ad istallare e attivare in ogni quartiere della città punti di consegna o distributori automatici dei saccheti.

Ma poi perchè constrigere la gente ad andare 4 volte all’anno a ritirare i sacchetti. Per quale ragione non si fornisce la dotazione annuale o quantomeno semestrale?

Il risentimento dei cittadini è elevato a causa di quello che considerano una mancanza di considerazione per le loro esigenze e per i loro diritti, rivenienti anche dal fatto che i sacchetti non vengono regalati, ma pagati da loro.

Spero che all’interno dell’ Amministrazione ci sia qualcuno che intenda e possa difendere i diritti dei cittadini, dare corrispondenza alle somme elevate che pagano con la ta.ri.

Credo che per il sindaco e l’assessore competente sia tempo di intervenire per cambiare la periodicità di consegna trimestrale in atto, facendo attivare in ogni singolo quartiere centri di distribuzione o distributori atomatici di sacchetti.

Ma anche, precisare a che titolo l’ecotecnica, per la distribuzione dei sacchetti, occupi i locali comunali. Se paga l’affitto, se paga l’energia elettrica, l’acqua, se è stato stipulato un contratto,considerato che non se ne fa cenno alcuno nel sito del comune e nel capitolato di appalto.
Ma anche se Ecotecnica per quei locali paga la quota ta.ri, come fanno tutti i cittadini.
E’ proprio avvilente constatare che, ancora una volta, si rimane inerti rispetto a quanto accade nella città, intorno a loro.

 

Vincenzo Albano

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