Genere: art-rock/avant-rock/noise/dark wave
Nono album in studio per la one man band statunitense Xiu Xiu (la cui pronuncia è “shoo” “shoo”), creatura musicale di Jamie Stewart, artista decisamente sopra le righe che scombussolò gli animi degli aficionados wave anni 80′ con il suo esordio Knife Play nel lontano 2002. Stewart non è mai stato un amante dei compromessi e sin dagli albori della propria carriera musicale, si è distinto per il ricorso ad un sound prevalentemente sintetico, sgraziato e fortemente sincopato, spesso abusando di rumorismi estremi, in netto contrasto con l’utilizzo di una voce calda e profonda (i paragoni con Ian Curtis e Robert Smith sembrano essere sempre dietro l’angolo). Seppur la violenza degli esordi sia stata parzialmente smorzata lungo il percorso discografico, gli Xiu Xiu hanno comunque mantenuto un’attitudine disturbante e testardamente sintetica, ed il nuovo Angel Guts: Red Classroom (titolo mutuato da una pellicola erotica giapponese degli anni 70′) ne è l’ennesima conferma. Ascoltare un disco degli Xiu Xiu senza sintonizzarsi sulla voce di Stewart non avrebbe senso, perché la bellezza dei brani risiede tutta nel netto contrasto fra l’enfasi vocale e la ruvidità strumentale. Una ruvidità strumentale che anche un manifesto disumanizzante, i musicisti di Angel Guts: Red Classroom sono una drum machine ed i synth. Così non sorprenderà l’incedere martellante di “Stupid in the dark” o la scarna ed essenziale “New Life Immigration”, mentre “El Naco” con le sue campane a fare da sfondo alle paranoie vocali, ci ricorda l’attitudine tutta teatrale di Stewart. In Angel Guts: Red Classroom c’è anche spazio per le melodie quasi pop, un collegamento con il precedente “Always” che aveva rappresentato una decisa svolta verso territorio musicali meno impervi, come dimostra “Archie’s Fades”. Dopo dodici anni di onorata carriera ed otto album alle spalle gli Xiu Xiu sono ormai una solida realtà del panorama musicale dark mondiale, fatto che, se da un lato è il riconoscimento di un percorso compositivo che nel corso degli anni ha sempre riscosso consensi di critica e pubblico, dall’altro mostra chiaramente il carattere prettamente musicale della band, che agli esordi aveva invece spiazzato chiunque per la sua tetra carica nichilista, che sembrava andare ben oltre la musica ed essere invece un’attestazione esistenziale. In definitiva Angel Guts: Red Classroom può essere considerato come un “bigniami” Xiu Xiu, l’album ripercorre l’intera discografia senza per questo essere monotono o stantio. Consigliato principalmente agli affezionati ed a chi vorrebbe avvicinarsi per la prima volta a questo gruppo, con un’avvertenza: gli Xiu Xiu degli esordi sono tutt’altra storia.
James Lamarina
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