L’8 marzo al grido di NON UNA DI MENO sciopero femminista globale: sospendiamo ogni attività lavorativa, il lavoro domestico e di cura.
Il corteo partirà alle ore 17.30 da viale Togliatti (altezza Tribunale) e per un tratto del percorso sin dalla mattina potremo vedere delle sagome femminili per evocare la presenza delle 106 donne uccise dalla violenza maschile nel 2018, esposte davanti ad alcuni negozi, grazie alla collaborazione degli esercenti disponibili. La manifestazione gode del patrocinio del Comune di Brindisi.
In Italia una donna su tre tra i 16 e i 70 anni è stata vittima della violenza di un uomo, quasi 7 milioni hanno subito violenza fisica e sessuale; a commettere le violenze più gravi sono stati partner o ex partner, responsabili anche del 62% degli stupri; 420 mila donne hanno subito molestie e ricatti sessuali sul posto di lavoro; ogni tre giorni una donna viene uccisa dal marito, da un fidanzato o da un ex.
Scioperiamo contro ogni forma di violenza e discriminazione nei confronti delle donne, in famiglia, nei luoghi di lavoro, ovunque vi siano sfruttamento, ingiustizie, molestie, violazione dei nostri diritti. Per la salute riproduttiva e il diritto di scelta nella sessualità e maternità: per una piena applicazione della legge 194, contro i consultori dimezzati e resi irrilevanti nell’offerta di servizi e della contraccezione poco conosciuta e costosa.
Vogliamo il ritiro immediato del disegno di legge Pillon che attacca l’autodeterminazione della donna su separazione e affido dei figli, ricacciandola in posizione subalterna rispetto all’uomo e compromettendo gravemente i diritti dei minori nelle relazioni affettive e nella vita quotidiana.
Inoltre, ci battiamo per la tutela dei diritti umani delle donne migranti, contro il decreto “sicurezza”, che attacca il diritto alla mobilità di ogni essere umano, con discriminazioni razziste che ricadono doppiamente sulle donne colpite con violenze e sfruttamento sessuale e lavorativo.
Lottiamo contro il disegno reazionario del potere patriarcale che vuole “rimettere le donne al loro posto”, chiediamo finanziamenti adeguati per centri antiviolenza e case rifugio, programmi per prevenire la violenza con l’educazione scolastica e formazione del personale dei servizi e delle istituzioni volta al rispetto della libertà della donna.
Vogliamo occupazione femminile senza discriminazioni salariali; più’ assistenza pubblica per non lasciare il lavoro per maternità; servizi all’infanzia e agli anziani per socializzare il lavoro di cura.
NOI NON TORNIAMO INDIETRO.
Non Una Di Meno Brindisi Aderiscono: Associazione Io Donna; Collettiva Tranfemminista Queer
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