July 18, 2025

Uno dei temi cardine della campagna elettorale è rappresentato dal “ciclo dei rifiuti” e da ciò che comporta in merito ai concetti di “economia circolare” di “green economy” e di “sostenibilità”.

 

Per quanto attento a leggere i pensieri dei vari “candidati”, rilevo che solo l’Avv. Roberto Cavalera si è spinto ad azzardare un dato concreto, affermando di “voler abbattere la Tassa Rifiuti (TA.RI.) del 50 %”.

Se pur conoscendolo poco, per come si è espresso e nella convinzione che ha trasmesso, rilevo che ancor prima di rendere noto un “impegno” politico programmatico, al quale dovrà necessariamente dar conto, abbia approfondito l’argomento considerando ed affermando che i rifiuti “urbani” sono patrimonio e ricchezza della popolazione e vanno gestiti in quegli impianti “pubblici” di proprietà comunale.

Ed allora, se pur succintamente, ritengo sia utile verificare quanto l’affermazione dell’Avv. Cavalera sia fondata, facendo un rapidissimo escursus della situazione attuale e dei riscontri che si potranno avere; ciò, partendo dal presupposto che tutti gli impianti di proprietà comunale, costituenti la “cittadella del rifiuto” e realizzati nei primi anni 2000 dal tanto vituperato Sindaco Giovanni Antonino, sono “chiusi” e/o sottoposti a sequestro giudiziario (discarica Autigno, Impianto CDR, Impianto compostaggio, impianto inerti, impianto selezione del “multimateriale”, isole ecologiche a “scomparsa”).

Partendo dal presupposto che Brindisi produce mediamente all’anno 42.000 t/a di “rifiuti urbani” di cui “differenziati” circa il 55% (23.100 t/a) ed “indifferenziati” la restante parte (18.900 t/a), si rileva che il singolo cittadino, su una popolazione di circa 87.000 abitanti, ne produce circa 0,48 t/a, pari a circa 1,34 kg (giorno), leggermente eccedente la media nazionale.

 

Oggi, con la chiusura dei nostri impianti e per Ordinanze Regionali, il rifiuto “indifferenziato” (sacco nero) che produciamo come Cittadini, segue il sottostante percorso:

• Raccolta a Brindisi e trasferimento presso l’impianto di “Progetto Ambiente Lecce Due Srl” di Poggiardo (Le): costo conferimento 53,30 €/t + trasporto (distanza 82 km) circa 12 €/t. Totale 53,30+12 = 65,30 €/t:

 

• Qui il rifiuto viene avviato a “triturazione”, bioessiccazione” e “vagliatura” ottenendo, una perdita di peso (per evapotraspirazione e mineralizzazione) di circa il 20%+ i metalli (5%) e producendo due frazioni distinte: la Frazione Secca Compostabile (FSC), costituente il “sopravaglio” e destinato alla produzione di CDR/CSS ed il Rifiuto Biostabilizzato da Discarica (RBD), destinato ad essere smaltito in discarica;
Ø La Frazione Secca compostabile (FSC): pari a circa il 40% del RSU entrante, viene trasferito dall’impianto di Poggiardo all’impianto “Ambiente e Sviluppo” di Cavallino (LE); il costo di conferimento, sempre a carico dei cittadini di Brindisi è pari a: 128,71 €/t + trasporto 10 €/t (Poggiardo-Cavallino = 36 Km). Totale 138,71 €/t.
Ø Il Rifiuto Biostabilizzato da Discarica (RBD): pari a circa il 35% del RSU entrante, viene trasferito presso la discarica privata della “CISA” a Statte (TA); il costo di conferimento, sempre a carico dei cittadini di Brindisi è pari a: 78,00 €/t + trasporto 14 €/t (Poggiardo-Statte = 134 Km). Totale 92,00 €/t.

 

A questo costo va aggiunta l’ecotassa da pagare alla Regione che, grazie al 55 % di raccolta differenziata, è passata da 25,82 €/t a 11,25 €/t., per cui il costo totale di questa frazione è pari a: 92,00 + 11,25 = 103,25 €/t
La spesa annua globale attuale, per i soli rifiuti indifferenziati, è di circa 2.965.816,00 €/a, pari, in tonnellate, a circa 157,00 €/t.

 

Se ora ipotizziamo il funzionamento della discarica di Autigno, dell’impianto di produzione di CDR/CSS della zona industriale e dell’impianto di ”multimateriale”, adeguato con revamping, con i costi preesistenti prima della chiusura e con le medesime quantità innanzi riportate, si avrebbe:
– Conferimento diretto in impianto di CDR/CSS = prezzo di OGA del 12/01/2015 pari a 67,87€/t – aggio per il Comune di Brindisi, pari al 10 %(6,78 €/t) = 61,09 €/t.
– Non vi è costo di trasporto perché l’azienda che fa la raccolta del rifiuto indifferenziato, conferisce direttamente all’impianto.
– Produzione della Frazione Secca compostabile (FSC), destinata alla produzione del CDR/CSS; costo nullo in quanto già inserito in quello di conferimento nell’impianto. Tale frazione verrebbe conferita nell’adiacente impianto di “multimateriale” che, opportunamente adeguato, sarebbe in grado di differenziare le varie matrici del CDR/CSS (carte, cartoni, plastiche, fibre legnose e tessili) chiudendo il “ciclo dei rifiuti”, chiudendo il “ciclo”.
– Produzione di Rifiuto Biostabilizzato da Discarica (RBD), pari a circa il 35% di RSU entrante in impianto, da smaltire presso la discarica di Autigno al costo di 40,37 €/t, comprensivo del costo del trasporto e con l’aggiunta della “ecotassa” regionale, pari oggi a 11,25 €/t, per un costo globale pari a 51,62 €/t.

In definitiva, con i tre impianti funzionanti la spesa annua totale, sarebbe di circa 1.496.067,00 €, pari, in tonnellate, a circa 79,16 €/t. (ben 1,5 milioni di euro di risparmio)

 

Tale costo è leggermente maggiore della metà di quello attuale (157/2 = 78,5 €/t) ma permette di riconoscere, con grande piacere, che l’affermazione del candidato Sindaco di Brindisi, Avv. Roberto Cavalera, intenzionato a ridurre del 50% la Tassa Rifiuti, è del tutto possibile e pertinente.

 

Aggiungo, per ultimo, che ove si riuscisse a realizzare anche il revamping e/o un nuovo impianto per la frazione organica (FORSU) la riduzione della TA.RI. sarebbe ancora maggiore in virtù del fatto che oggi il costo di conferimento ad impianti di trattamento e recupero di questa frazione è dell’ordine di 170-180 €/t.

Ad majora candidato Sindaco Avv. Roberto Cavalera.

 

Prof. dott. Francesco Magno

No Comments