Questa mattina CasaPound Italia, in occasione del Giorno del Ricordo, ha voluto rendere omaggio ai ventimila italiani che persero la vita in seguito agli eccidi delle truppe titine, depositando un mazzo di fiori nei pressi del Palasport 2006 di Ceglie Messapic, nella via intitolata ai martiri delle foibe.
“Il nostro gesto ha una doppia valenza – si legge nella nota di Cpi – esprimere un sentimento di umanità nei confronti di chi fu perseguitato per la sola e unica colpa di essere italiano, e affermare la volontà di perpetuare la memoria di tale evento, per anni minimizzata, quando addirittura completamente negata, in funzione di una narrazione finalizzata a scagionare molti protagonisti della politica italiana del dopoguerra”.
“Negli ultimi anni” conclude il comunicato, “si è fatto molto per ridare dignità alle vittime e fare chiarezza su questo dramma ma rimane ancora altissima la mole di lavoro affinché questa pagina della storia comune assuma il giusto rilievo che le spetta”.
Nella mattinata di oggi, domenica 10 febbraio 2019, il Segretario Cittadino della Lega-Salvini Premier di Brindisi Giovanni Signore, i Consiglieri Comunali Lega Massimo Ciullo ed Ercole Saponaro ed i militanti del partito, in ricordo della persecuzione ed esodo delle popolazioni istriano dalmate e dell’orrore delle Foibe hanno deposto un mazzo di fiori nel piazzale sottostante il Monumento al Marinaio e recitato una preghiera nel sacrario, luogo scelto appositamente per la circostanza dal Coordinamento Cittadino come simbolo dei tanti italiani che hanno perso la vita a causa degli orrori derivanti dai conflitti.
Con questa piccolo gesto commemorativo la Lega Salvini-Premier ha inteso omaggiare le vittime della tragedia delle Foibe e le centinaia di migliaia di italiani che in quegli anni drammatici persero la vita dentro le voragini naturali disseminate sull’altopiano del Carso.
Anche oggi, 10 febbraio 2019, giorno del ricordo, il Movimento Nazionale per la Sovranità ha ricordato le tragiche vicende avvenute sul nostro confine orientale, dall’otto settembre 1943 sino al 1947, laddove, a causa delle truppe irregolari jugoslave del comunista Tito, oltre 10mila italiani vennero massacrati, uccisi in modo barbaro, le donne ripetutamente violentate e poi ammazzate con gli altri, suore violate e preti uccisi, in un’orgia di violenza e di odio razziale, antiitaliano, e di classe. Dopo la Santa Messa a suffragio delle vittime, presso la Parrocchia Spirito Santo, durante la quale Don Piero ha ricordato questi nostri fratelli (sia i 10mila rimasti per sempre lì, sia i 350mila esuli, che dovettero scappare abbandonando ogni avere per salvare la vita), con le parole pronunciate ieri dal Presidente Mattarella, e ricordato che il quartiere Sant’Angelo ha il doppio Onore di ospitare via Martiri delle Foibe, e via Don Munzani, ultimo Vescovo di Zara, esule tra tanti a Brindisi, le cui spoglie riposano nella Chiesa del cimitero, i militanti del MNS si sono spostati in via Martiri delle Foibe, per deporre un fascio di fiori Tricolore sulla targa stradale da essi stessi apposta lo scorso anno in sostituzione della scritta a vernice che dava il nome alla via. Felici perché, dopo tanti anni, pur tra mille tentennamenti, la tragedia dei nostri connazionali del confine orientale, dell’Istria, della Dalmazia, della Venezia Giulia, diventa sempre più patrimonio comune di tutti gli Italiani. Appuntamento al prossimo anno, per passare il testimone alle giovani generazioni.
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