Conoscere le schede degli investimenti proposti con riferimento ai fondi Tap-Snam e statali avanzate dalle Provincie di Lecce e Brindisi, è la motivazione che ha spinto il consigliere Fabiano Amati a chiedere l’audizione in IV Commissione.
Alla seduta presieduta da Francesco Paolicelli sono stati invitati l’assessore allo sviluppo economico, il direttore del Dipartimento sviluppo e i presidenti delle Province di Lecce e Brindisi. Assente ai lavori l’assessore Delli Noci per impegni improcrastinabili.
Il direttore del Dipartimento Domenico Laforgia nel suo intervento ha parlato di vicenda complicata in cui la Regione ha avuto il ruolo di spettatore e mai nessun politico ha mai avanzato l’intenzione alla partecipazione. Ha proseguito dicendo che il progetto di realizzazione del gasdotto TAP è evoluto con forte contrasto, pervenuto da più parti ed è giunto ad ultimazione senza che nel frattempo la Regione avesse potuto fare una valutazione delle proposte di TAP e Snam. Il direttore Laforgia ha sottolineato che la partita è stata gestita in modo schizofrenico dove il potere contrattuale della Regione si è ridotto al nulla e che adesso il Governo è l’unico che può riportare le aziende a fare degli investimenti. Parliamo di aziende che hanno un fatturato di 1.500 milioni di euro annui che garantiscono in riferimento all’opera TAP un servizio di trasporto diretto di 10 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno dall’ Azerbaigian, il cui gas ormai raggiunge tutte le nostre case. Laforgia ha evidenziato che oggi nessuno vuole parlare di ristori ma di investimenti e la Regione è pronta ad accompagnare e supportare le varie richieste che provengono dai territori, soprattutto perché non è stato sottoscritto alcun contratto con il Governo per fare gli investimenti Ma al contrario durante gli incontri che si sono svolti lo scorso 30 novembre nelle Prefetture di Lecce e Brindisi con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mario Turco, alla presenza dei presidenti delle Provincie e dei sindaci di Lecce e di altri comuni interessati, è stato definito il tavolo sugli investimenti, dentro il quale far confluire le risorse che potrà mettere a disposizione Tap, ma anche utilizzare lo strumento del Cis e i fondi del Recovery Fund per redigere un programma di sviluppo del Salento, condiviso e integrato.
A tal fine è stato deciso che gli enti territoriali avrebbero inviato delle schede progettuali con gli importi degli investimenti che sarebbero state valutate dalle società Invitalia e Investitalia.
La Regione ad oggi non è ancora a conoscenza del contenuto di tali schede progettuali, anche se ha avuto notizia da parte del sottosegretariato alla Presidenza del Consiglio che sono state inviate da entrambe le Province.
A confermare ciò sono stati il presidente della Provincia di Brindisi Riccardo Rossi ed il capo di gabinetto della Provincia di Lecce Andrea Romano, i quali hanno precisato che sono state inviate esattamente il 28 dicembre scorso.
Le richieste contenute nelle schede progettuali inoltrate dalla Provincia di Lecce ammontano a 280 milioni di euro in termini di investimenti che riguarderebbero 39 progetti che si svilupperebbero in azioni di rimboschimento, progetti sui siti Natura 2000, infrastrutture varie e scuole. Mentre la Provincia di Brindisi ha intesto estrapolare dieci proposte contenute nel CIS che interesserebbero interventi per 80 milioni di euro.
Alla luce di quanto è emerso, il consigliere Fabiano Amati ha chiesto ai rappresentanti delle due Province di inviare alla Commissione tutte le schede progettuali complete di titoli e importo investimenti, al fine di dare la possibilità di poter esprimere il proprio punto di vista, considerato che sono già in fase di valutazione.
Nota del consigliere regionale di Forza Italia, Paride Mazzotta, a margine della seduta odierna della IV Commissione su Tap-Snam.
“Abbiamo vissuto da vicino la vicenda Tap, che ha investito fortemente il nostro territorio e abbiamo sempre ritenuto che l’approdo del gasdotto andasse realizzato in una località diversa e non certo a San Foca. Oggi, siamo decisamente in ritardo e dobbiamo puntare a limitare i danni con la consapevolezza che il potere contrattuale della Regione Puglia, attualmente, non sia più quello di ieri. Perché l’opera non solo è stata già realizzata, ma abbiamo notizie che sia già in funzione! E’ chiaro, innegabile ed oggettivo che ci siano responsabilità precise che gravano su chi ieri, e non oggi, avrebbe dovuto darsi da fare per concordare forme di ristoro per ripagare i danni patiti dalla provincia di Lecce.
Ciò che si evince con altrettanta chiarezza è l’assenza di una visione chiara e precisa su quante risorse Tap abbia messo in campo per gli investimenti nel nostro territorio e bisogna mettere il piede sull’acceleratore: più tempo passa e più la Regione avrà una voce più flebile a livello contrattuale. Per questo, oggi in IV Commissione ho chiesto che la Giunta regionale organizzi un tavolo tecnico con il governo nazionale e le istituzioni locali il prima possibile. Il tempo non gioca a nostro favore”.
“Pare che Lecce e Brindisi abbiano inviato il 28 dicembre scorso 49 schede progettuali, 39 Lecce e 10 Brindisi, per gli investimenti richiesti in relazione al gasdotto Tap e pipeline di interconnessione alla rete Snam. Ovviamente, siamo in attesa di conoscere il dettaglio di queste proposte e nel frattempo mi sento di attribuire il più grande onore al prof. Domenico Laforgia, che con il suo intervento di oggi ha chiarito con neutralità e serietà i gravissimi errori compiuti nella gestione del procedimento di realizzazione dell’importante infrastruttura energetica”.
Lo dichiara il presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati, commentando l’audizione di oggi in quarta Commissione sugli investimenti relativi alla realizzazione del gasdotto Tap-Snam.
“Attendo di conoscere il contenuto delle 49 schede progettuali, così da poter sostenere il finanziamento rapido degli investimenti, nella speranza che dette proposte avanzate dalle due province siano state condivise con i sindaci e che abbiano come obiettivo non il campanile ma il rendimento duraturo. Sono nel frattempo soddisfatto di aver udito parole importantissime dal prof. Laforgia, che in qualche modo risarciscono le poche persone che in passato avvertivano, invano, sull’utilità dell’opera e sull’assurdità dello scontro messo in atto contro il gasdotto.
Sentire il prof. Laforgia tacciare di ‘schizofrenia’ la condotta politica seguita, perché ha offerto a Tap-Snam tutta la forza possibile per ridurre al massimo i notevoli investimenti che si sarebbero potuti chiedere, da un lato rincuora per l’amore di verità che coraggiosamente svela ma dall’altro offende, per l’odio alla serietà che sottende.
Tap e Snam, che attualmente servono tutte le case pugliesi con il loro gas e che realizzano 1.500 milioni di fatturato annui, si ritrovano oggi a negoziare da una posizione di forza, perché la condotta di ostilità non ha portato a nulla, com’era prevedibile, se non a ridurre ai minimi termini la forza negoziale delle istituzioni pubbliche e quindi dei cittadini. Continuerò il mio impegno per salvare il salvabile, chiedendo la collaborazione e la comprensione delle aziende interessate, in particolare Snam, azienda dello Stato, con la quale ci sono amministratori pubblici che addirittura si rifiutano di parlare, il che, detto con le parole del prof. Laforgia, è una vera assurdità”.
Nota del Consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e presidente del Movimento Regione Salento.
“Proporre 30-40 milioni di euro come indennizzo per lo sfregio del gasdotto TAP, che ha profanato il Salento passando sulla testa di dieci comuni e di un intero territorio, è offensivo e inaccettabile. All’amarezza delle tante battaglie ignorate, si aggiunge ora la beffa di ristori da fame e da vergogna.
Trenta milioni, a fronte di legittime richieste da parte delle Province di Lecce e Brindisi che ammontano a venti volte tanto, con progetti regolarmente presentati ad Invitalia, sono un’elemosina irricevibile.
Se queste cifre, emerse oggi nel corso dell’audizione in IV Commissione a cui ho partecipato, dovessero essere confermate, faremo un’opposizione irremovibile, al fianco dei comuni attraversati dal gasdotto e delle Province di Lecce e Brindisi, per obbligare la Regione ad un’azione forte e dura nei confronti del Governo, affinché reclami dalle multinazionali TAP-SNAM il dovuto.
E non è un bel segnale l’assenza del Governo regionale all’audizione di oggi. Così come lasciano il tempo che trovano le battaglie riparatrici di chi in passato ha preso in giro i cittadini salentini, promettendo di osteggiare il progetto TAP in campagna elettorali e poi sostenendolo una volta al Governo.
Per il Salento profanato da quest’opera d’impatto devastante chiediamo investimenti e non ristori. Chi ci ha calpestato ha il dovere di impegnare cifre rilevanti, a beneficio non solo dei comuni più feriti ma di un intero territorio che reclama attenzione. La Regione si faccia parte attiva, trattando con il Governo e non con le multinazionali che stanno macinando profitti da capogiro e vogliono zittirci con pochi spiccioli.
Ci aspettiamo risorse congrue, sufficienti a realizzare grandi opere ed infrastrutture per lo sviluppo della nostra terra, come la metropolitana di superficie, per la cui realizzazione mancano 50 milioni di euro. Ma ce ne sono tante altre, necessarie e accantonate, che il Salento attende da anni. Questa volta non ci accontenteremo delle briciole”.
“Quando parliamo di TAP – dichiara la consigliera del M5S Antonella Laricchia a margine della Commissione – parliamo di un’opera che ha ferito un territorio per tutta una serie di questioni ed è stata mancanza dell’istituzione della zona SIC (Sito d’Interesse Comunitario) nel tratto di mare antistante la costa di Melendugno a lasciare territorio senza la possibilità di difendersi. Per questo chiedo alla Regione se siano state avviate azioni concrete per avviare i monitoraggi e le procedure per l’istituzione del SIC, dopo l’annuncio fatto dal presidente Emiliano a giugno del 2019. Allo stato attuale quando parliamo di ristori da parte di Tap – Snam per i territori delle province di Brindisi e Lecce, bisogna coinvolgere in maniera trasparente tutte le imprese del territorio e pensare a progetti per uno sviluppo economico sostenibile. Il sottosegretario Turco nei tavoli tenuti lo scorso dicembre con i rappresentanti dell Province di Brindisi e Lecce e i sindaci dei Comuni interessati ha parlato di un nuovo approccio con investimenti in cui far confluire sia i ristori messi a disposizione da Tap – Snam, che le risorse del CIS e del Just Transition Fund, in cui il M5S a tutti i livelli sta cercando di inserire anche Brindisi. Dopo quei tavoli il sottosegretario attendeva di ricevere le schede progettuali dalle Province di Brindisi e Lecce. La notizia arrivata oggi è che quei documenti sono stati ricevuti e messi in istruttoria e il Sottosegretario sta provando ad ottenere anche i fondi aggiuntivi FSC, per cui si attendono risposte dal ministro del Sud Provenzano. Serve sinergia tra investimenti pubblici e privati e l’istituzione di una cabina di regia per coordinare il lavoro tra Governo, Regione e Comuni interessati, in modo da accelerare le procedure e iniziare a investire sul territorio. Per questo chiediamo di conoscere il contenuto delle schede, di cui oggi nessuno neanche la Regione è a conoscenza e che la Provincia di Brindisi e quella di Lecce si sono impegnate a farci pervenire. Abbiamo anche chiesto quali saranno i vantaggi energetici di cui potranno effettivamente beneficiare le famiglie grazie al gasdotto TAP e quanta energia sarà invece usata solo dalle aziende e attendiamo risposta a queste domande da poter dare ai cittadini”.
Dichiarazione del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli, a margine della Commissione regionale che ha fatto il punto sullo stato degli indennizzi previsti per i territori attraversati dal tubo del gas TAP.
“Oggi rincorriamo (e parliamo ancora in Commissione regionale di) investimenti che avremmo già potuto vedere realizzati!
“Era governatore Nichi Vendola quando si iniziò a parlare di TAP: la società si disse pronta a ‘indennizzare’ il territorio finanziando progetti presentati da Comuni interessati dall’attraversamento del tubo, mettendo all’epoca sul tavolo anche 50 milioni di euro. Ma l’onda grillina e populista, cavalcata anche dal presidente Michele Emiliano, preferì portare la società più nelle aule giudiziarie che ai tavoli per trattare i dovuti ‘ristori’. Morale della favola: ad ottobre scorso i lavori sono terminati e da Melendugno a Brindisi il gas è iniziato ad arrivare anche nelle nostre case. E TAP e SNAM oggi fatturano 1.500 milioni di euro l’anno e i Comuni interessati – anche per responsabilità non solo dei No Tap, ma anche di chi li ha sostenuti – non hanno goduto di alcun beneficio.
“Oggi a parlar chiaro è stato l’ex direttore del dipartimento Sviluppo Economico della Regione, prof. Domenico Laforgia, il quale ha spiegato che i progetti da finanziare sono stati presentati entro il 28 dicembre dello scorso anno (termine ultimo) e consegnati al sottosegretario Mario Turco. Sono 49 progetti, fra i quali quelli di Brindisi, San Pietro Vernotico e Torchiarolo (quest’ultimo comune ha puntato sul ripristino e la salvaguardia della costa oggetto di erosione).
“Oggi, purtroppo, non possiamo far altro che sollecitare – ancora una volta – la Regione Puglia perché si faccia portavoce con il Governo di una trattativa proficua con TAP e SNAM. E’ chiaro che se fosse stata fatta all’inizio i risultati sarebbero stati ben altri, mentre le due società hanno raggiunto l’obiettivo industriale prefissato.
“Il presidente Emiliano, quindi, cerchi di recuperare credibilità, opportunità e risorse, se ne è capace!”. /comunicato
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