Michele Piccirillo (Presidente Provinciale Confesercenti): “La adozione delle recenti ordinanze contro la “malamovida” da parte della commissione straordinaria del comune di Ostuni, ripropone il tema della difficoltà di coesistenza, all’interno dei centri storici, tra residenti, operatori economici e frequentatori.
Delle tre ordinanze emanate ,l’unica che tenta di contemperare effettivamente gli interessi “contrapposti” ricercando una mediazione, pur con difficoltà, sembra essere quella che disciplina le emissioni sonore.
Le due altre ordinanze che vietano la vendita di prodotti alimentari, da parte degli esercizi commerciali ed artigianali, e la somministrazione di alcoolici, da parte dei pubblici esercizi, nelle ore notturne, rappresentano ,invece, un ingiustificato e grave danno per le imprese, mettendo a rischio la qualità dei servizi resi alle migliaia di turisti che, anche nelle ore notturne, frequentano l’intero territorio ostunese ed , in particolare, il centro storico.
D’altra parte l’attrattività dei nostri borghi e della offerta gastronomica rappresentano uno dei punti di forza del turismo pugliese.
E’ bene ricordare, a riguardo, che il turismo rappresenta il 14% del PIL della regione Puglia e che, dopo gli anni terribili della pandemia, ci si aspetta un 2022 di recupero e ripresa dei trend di crescita bruscamente interrotti.
Contrastare i fenomeni deteriori della peggiore movida è, certamente, interesse di tutti, per primi proprio degli imprenditori commerciali e turistici che operano nel rispetto delle regole.
La sicurezza, l’ordine ed il decoro sono, infatti, valori pienamente condivisi, per i quali le pubbliche amministrazioni locali, gli organi dello stato e le imprese devono costantemente collaborare. Siamo convinti, infatti, che la sicurezza si fa con le imprese commerciali e del pubblico esercizio, che rappresentano un insostituibile presidio nel territorio, e non contro di loro.
Le associazioni di categoria e le imprese da sempre sono disponibili a contribuire affinchè gli standard di tutti i servizi resi a turisti e cittadini residenti migliorino.
Non è, di conseguenza, accettabile che la scorrettezza di alcune imprese o di gruppi di cittadini debba determinare vincoli che implichino pesanti restrizioni alla libertà di impresa garantita dalle leggi, a danno di chi opera nel pieno rispetto delle regole.
Piuttosto si potenzi l’attività di controllo nei mesi estivi, anche attraverso il rafforzamento della collaborazione tra le diverse forze dell’ordine.
Il turismo, anche nella provincia di Brindisi, è proiettato verso traguardi di eccellenza (in Puglia ha il primato della maggiore percentuale di turisti provenienti dall’estero) e deve poter contare su una organizzazione sempre più programmata e qualificata di servizi pubblici e privati.
Certamente dannosi di rivelano invece i provvedimenti che in modo intempestivo creano vincoli e divieti indiscriminati e non adeguatamente motivati.
Confesercenti Brindisi auspica che le ordinanze del comune di Ostuni possano essere riviste e meglio calibrate, in modo da individuare e risolvere i problemi reali con interventi mirati che non penalizzino le imprese.
Circa la possibilità di uniformare totalmente le regolamentazioni comunali si condividono le difficoltà espresse dai sindaci della provincia di Brindisi ma si evidenzia al contempo la necessità di individuare almeno su alcuni problemi (attività di controllo, organizzazione di eventi, trasporti e comunicazione), percorsi e tempi di intervento condivisi.
I comuni della provincia di Brindisi hanno intrapreso da anni la strada della qualità dell’accoglienza, così come la gran parte delle imprese che hanno investito tanto per essere all’altezza della competizione nazionale ed internazionale.
Auspichiamo che anche la Regione Puglia voglia approfondire queste tematiche all’interno del nuovo piano strategico per il turismo, favorendo tutti i possibili percorsi di coordinamento in grado di dare certezza ai visitatori, alle imprese ed ai lavoratori.
La Fenailp tramite il vice presidente nazionale Cosimo Lubes chiede la revoca delle ordinanze N 109-110-111 del 5 luglio scorso adottate dal Comune di Ostuni. «Ci siamo attivati lo stesso giorno con la federazione turismo Fenailp rappresentata da Eugenio Santomanco e Vincenzo Argentiero e il comitato nato nei giorni scorsi, ma siamo anche pronti per una petizione popolare. Ci vuole una mediazione – afferma Lubes -su ogni questione amministrativa e trovare il necessario equilibrio tra le giuste rivendicazioni degli abitanti dei luoghi in cui si svolge la movida e la volontà dei giovani e dei meno giovani di poter trascorrere ore di divertimento, perchè Ostuni è caratterizzata per questo: viene visitata da centinaia di turisti anche in tarda serata per trascorrere nei locali il loro tempo di vacanza»
L’Ordinanza n 109 prescrive l’utilizzo delle emissioni sonore sino all’1 in settimana ed alle 2 nel fine settimana lungo la costa, sino a mezzanotte in settimana e sino all’1 nel centro urbano e nelle zone rurali. Queste prescrizioni si applicheranno dal 6 luglio al 30 settembre, la violazione comporterà sanzioni amministrative che possono arrivare alla chiusura per tre giorni dell’attività per due violazioni accertate.
L’ Ordinanza n 110 vieta dal 6 luglio al 30 settembre, dalle 2 alle 6 del mattino, la somministrazione e la vendita, anche d’asporto, di bevande alcoliche e superalcoliche prevedendo una sanzione che va dai 500 ai 5000 euro.
L’Ordinanza n 111 vieta, sempre dal 6 luglio al 30 settembre, dall’01 alle 05 del mattino, la vendita di prodotti di gastronomia pronti per il consumo immediato da parte degli esercizi del settore alimentare ed artigianale.
«Queste tre ordinanze sono una risposta sbagliata ad un problema che esiste. Nel centro storico ed in tante zone della città esistono maleducati, incivili, che si ubriacano, si drogano, urlano, litigano, vomitano, defecano ed urinano nei pressi delle abitazioni di ignari ed incolpevoli cittadini. Non si possono – ritiene Lubes- penalizzare gli operatori commerciali, titolari di bar, pizzerie, pub, ristoranti, creperie, gelaterie, che già hanno attraversato anni terribili per la pandemia ma anche economica, con costi elevatissimi, un coprifuoco che adesso debbono subire, a stagione estiva iniziata, questi provvedimenti causeranno gravi danni economici alle loro aziende ma anche conseguenze per tutti coloro che lavorano nei pubblici esercizi, e personale di supporto, che rischieranno di rimanere senza lavoro». «Il problema della sicurezza va affrontato – sottolinea il vicepresidente della Fenailp – potenziando la presenza sul territorio di tutte le forze dell’ordine presenti sul nostro territorio, magari costituendo delle convenzioni con aziende di sicurezza private che possano pattugliare le zone più sensibili, non certamente facendo fallire tante piccole e medie imprese». «Queste ordinanze faranno scegliere altre realtà non molto lontane per divertirsi, con l’aumento di altri rischi, questo è un’ulteriore danno a questa città che già attraversa il periodo più difficile della sua storia, e già ha dato i suoi effetti negativi in termini economici alle attività, oltre al danno anche la beffa. Pertanto – conclude Lubes – chiediamo a nome della Fenailp alla Commissione Straordinaria: che revochi le Ordinanze n 109,110,111 del 5 luglio scorso e convochi le associazioni di categoria per individuare, insieme, delle soluzioni che permettano a tutte le attività di continuare a lavorare per il sostentamento delle loro famiglie. Purtroppo già nel primo week end abbiamo registrato i primi danni economici alle attività, anche in relazione alla poca chiarezza che emerge nelle ordinanze»
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