June 25, 2025

Nuovo appuntamento con le anteprime di Un’emozione chiamata libro, il festival letterario della Città Bianca che quest’anno celebra trent’anni di attività, confermandosi tra i più longevi d’Italia.

Ospite dell’incontro sarà Chiara Maci, che dialogherà con Bianca Chiriatti sulle tematiche del suo ultimo romanzo edito da Mondadori, Quelle due. L’evento si terrà sabato 28 giugno alle ore 19.00 presso Masseria Valentina, in contrada Molillo ad Ostuni.

Nato nel 1995 per volontà dell’allora sindaco Lorenzo Cirasino, il festival è stato diretto per molti anni da Anna Maria Mori, oggi presidente onoraria dell’associazione Una Valle di Libri, che ne cura l’organizzazione. La manifestazione è sostenuta dal Comune di Ostuni – Assessorato alla Cultura.

Il prossimo appuntamento con la kermesse sarà il 4 luglio in contrada Santoro, nei pressi della ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, al “Ponte Caffè”, dove verrà presentato il volume di Monica Nanetti, una mappa dettagliata delle ciclovie d’Italia.

 

Chiara Maci

Chiara Maci è nata ad Agropoli (Salerno), è cresciuta a Bologna e vive a Milano, dove lavora nel campo dell’enogastronomia. È mamma di due bambini, Bianca e Andrea, e Quelle due è il suo primo romanzo.

 

Il libro

In queste pagine piene di poesia e delicatezza, Chiara Maci racconta la storia di un genitore che si ritrova a essere madre e padre insieme, ma anche quella di una donna che, in ascolto della propria anima e delle sue voci più sottili, torna finalmente ad abbracciare la vita e la felicità.

Bastano poche cose, ad Adele, per andare avanti: la nonna Ada e la grande casa di campagna intrisa di ricordi; una minuscola trattoria nel cuore di Milano, il cui menù non cambia mai; e soprattutto sua figlia Mia, diciassettenne, che non ha mai conosciuto il padre e che Adele ha cresciuto da sola.

“Quelle due”, così le chiamava nonna Ada, quasi fossero un’unica entità.

Per il resto, non c’è molto. Un lavoro che Adele ha finito per fare per non deludere le aspettative del padre. Un’amica, Costanza, con cui ha condiviso gli anni intensi della giovinezza. E i pranzi della domenica dai genitori, un rito che si ripete sempre uguale, consumato sulla superficie delle cose.

Poi, ecco che nonna Ada muore. Ada – un nome che ha sempre abbracciato il suo – è stata l’unica da cui Adele si sia mai sentita davvero compresa.

È la prima, grande crepa di un terremoto ancora silenzioso, che la porta a rimettere in discussione la propria vita.

Così Adele decide di svuotare un locale in cui aveva ammassato scatoloni e ricordi, ritrovandosi tra le mani, come un miracolo riemerso da un’altra dimensione, un diario scritto proprio negli anni della sua giovinezza: un talismano che la guiderà a comprendere che Mia non è più la bambina in simbiosi con lei, ma una ragazza testarda, spesso arrabbiata, che ora pretende di conoscere la verità.

Nasce così un dialogo a due, tra madre e figlia, che ruota attorno alla figura di un uomo che entrambe conoscono appena, ma che le aiuterà a scoprire il loro legame, la loro forza, il loro essere sopravvissute.

E nulla, da quel momento in poi, potrà più essere come prima. Neanche “quelle due”.

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