Nel corso degli anni, Legambiente Brindisi- Circolo Tonino Di Giulio ha segnalato vari casi che sono, a nostro avviso, da pollice nero nella gestione del patrimonio naturalistico e delle aree verdi a Brindisi.
Ricordiamo, a titolo di esempio, cosa è accaduto in quello che nella sostanza non è un parco, le Saline di Punta della Contessa, laddove la Masseria Villanova, per la quale sono stati spesi finanziamenti per quasi 1 milione di euro, è stata lasciata in completo abbandono e, inevitabilmente, sottoposta ad atti vandalici di danno assai rilevante.
Ricordiamo lo stato attuale del Parco di Giulio e quello del Parco di Punta del Serrone, dove molte aree ricoperte da macchie mediterranee vengono utilizzate quali impropri archeggi, entrambi lasciati senza vigilanza e senza una gestione che ne garantisca la tutela.
Ricordiamo, infine, l’abbattimento indiscriminato di alberi, anche laddove non esistevano ragioni oggettive di pericolo e, soprattutto, laddove gli interventi sono avvenuti senza confronto con organismi tecnici, ordini professionali e associazioni.
La chiusura temporanea (?) del Parco Cesare Braico e gli interventi di abbattimento di almeno 30 alberi compresi nello stesso, come apprendiamo dagli organi di stampa, ci obbligano ancora una volta a intervenire e chiedere all’amministrazione comunale se sussistano i presupposti tecnici per l’abbattimento di tanti alberi e se siano state eseguite le necessarie valutazioni di stabilità al fine di appurare le probabilità di cedimento e il rischio arboreo. Duole constatare che la città di Brindisi non abbia mai ritenuto di adottare un Piano del Verde, un Regolamento del Verde e un Piano di Gestione del Rischio arboreo, da cui la difficoltà ad operare, nel corso degli anni, un monitoraggio sistematico degli alberi, della loro vitalità e stabilità, così scongiurando la soluzione finale dell’abbattimento. Tale evidente carenza finisce con il pregiudicare una corretta gestione del patrimonio arboreo in un’ottica di risk management e la sicurezza dei cittadini.
Appare poi sconcertante lo spettacolo che si sta offrendo in questi giorni in merito alle responsabilità degli abbattimenti nel Parco Cesare Braico, laddove il Comune e, in secondo luogo, la società Brindisi Multiservizi sono responsabili del degrado e dell’abbandono che ogni giorno si denuncia da parte di cittadini e organi di stampa.
Nel mese di ottobre del 2018 Legambiente ha presentato la proposta di costituzione dell’Ente Parco Brindisi Natura al fine di ottenere una gestione che sia tecnicamente e amministrativamente adeguata di tutto questo patrimonio disperso e, in parte, abbandonato, che va censito in ogni suo esemplare arboreo.
Oggi si spendono risorse finanziarie ben maggiori di quelle che Brindisi Natura avrebbe richiesto, con il risultato di interventi scoordinati e perfino contraddittori e negativi
Legambiente torna a chiedere al Sindaco l’apertura di un confronto serio con organismi istituzionali tecnici, con ordini professionali e con associazioni per mettere fine allo scempio in corso e creare le condizioni per una gestione ben diversa di un patrimonio oggi in parte abbandonato e profondamente depauperato. In tal senso non possiamo che offrire la nostra piena collaborazione, come richiesto ad associazioni che operano con spirito volontaristico in questo ambito.
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