Nei giorni scorsi si è svolto un attivo dei delegati, RSU e RLS del comparto elettrico della FILCTEM CGIL, per approfondire la situazione presente a Brindisi alla vigilia della manifestazione nazionale indetta unitariamente.
Nel nostro territorio è ormai imminente la pubblicazione dell’atto finale della Provincia di Brindisi con il quale si conclude la procedura AIA e si esprime parere contrario al nuovo investimento di A2/Edipower. A questo punto diventa indispensabile convocare il tavolo di crisi, presso la Prefettura di Brindisi, con Azienda, Istituzioni e Sindacato per valutare gli effetti del provvedimento sui lavoratori, alla vigilia della scadenza del secondo accordo di solidarietà difensiva.
Sempre a Brindisi, sono state espresse forti preoccupazioni per l’annunciata volontà aziendale di ulteriore riduzione del personale del Centro Ricerca ENEL, da reimpiegare nel Gruppo ENEL.
Ciò avviene nonostante un organico palesemente esiguo, a fronte di importanti attività in corso su Ambiente e Residui, peraltro assicurate almeno fino al 2017, e tutti gli impegni assunti dal Gruppo ENEL con le Istituzioni locali di rilancio e potenziamento dello stesso Centro Ricerca di Brindisi.
Per tutto questo e anche per sollecitare un dibattito vero in sede istituzionale, che non è possibile lasciare solo a trasmissioni di approfondimento giornalistico, senza un dovuto e completo confronto su tematiche articolate e complesse come quella energetica, così come avvenuto nella recente puntata di REPORT, la FILCTEM CGIL di Brindisi ha deciso di essere presente in modo convinto e determinato, alla manifestazione nazionale unitaria di Roma.
I lavoratori delle centrali termoelettriche provenienti da tutta Italia chiederanno a gran voce attenzione al Governo, dopo la nota inviata dalle Segreterie Nazionali al Presidente del Consiglio, ai Ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, ai Presidenti delle Commissioni Attività Produttive e Industria di Camera e Senato, per gestire con un piano condiviso “l’allarme lavoro” che riguarda oltre 10.000 addetti in un settore, dove mancate autorizzazioni, il calo dei consumi dovuto alla crisi e la mancata pianificazione energetica, continueranno a creare disoccupazione diretta e nell’indotto.
In questi mesi il sindacato ha cercato di fronteggiare la crisi attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali: tutte le società del settore, trovandosi in forte difficoltà, hanno dato avvio a corpose azioni di riduzione del personale, attraverso gli strumenti della mobilità, dei contratti di solidarietà e dei prepensionamenti.
Non c’è più tempo da perdere, se ne è perso fin troppo! Il sindacato ha proposto un vero e proprio piano di emergenza, ipotizzando l’idea di una “cabina di regia” e l’indispensabile “riapertura di un Tavolo permanente con Presidenza del Consiglio, Ministeri interessati e parti sociali per definire una strategia comune volta a rilanciare il settore elettrico italiano, dare stabilità e certezze ad un asset strategico del Paese, garantire lavoro, occupazione di qualità e l’abbattimento dei costi della bolletta elettrica, ormai indispensabile per tutti i cittadini e per la competizione delle aziende Italiane ”.
COMUNICATO STAMPA FILCTEM CGIL BRINDISI
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