La vita delle Pubbliche Amministrazioni è costellata di buone intenzioni dichiarate e di atti assunti od omessi, che spesso le contraddicono .
Ben cinque mesi dopo la richiesta di convocazione del Consiglio Comunale monotematico sul polo energetico, si svolgerà il 27 febbraio un’Assise Comunale sul tema che si chiuderà con un ordine del giorno che non potrà essere sorretto da indispensabili atti preliminari quali le osservazioni contro il progetto Edipower – A2A su Brindisi Nord (ipotizzare nell’ordine del giorno la chiusura apparirebbe “ surreale”) o il registro delle emissioni o il piano d’azione per l’energia sostenibile prescritti nel “Patto dei sindaci” in Europa (e sottoscritto con l’impegno e finanziamenti europei connessi) per la città e non per “ l’area vasta” in cui surrettiziamente si cerca di trasferirlo.
Il documento programmatico preliminare ed il rapporto ambientale preliminare del PUG, approvati addirittura due anni e mezzo fa fornivano analisi e soprattutto indirizzi pianificatori generali che dovrebbero risultare, per legge, vincolistici e che invece, a causa di gravi ritardi istituzionali, si rischia di far cadere nel dimenticatoio, pericolo confermato dal troppo frequente ricorso a piani di rigenerazione o di riqualificazione urbana (alcuni, quale quello interessante il quartiere Commenda , a dir poco discutibile). Tali piani dovrebbero essere il frutto del PUG , quanto meno, delle sue linee guida ed invece precedono e condizionano pesantemente, peraltro impegnando significativamente risorse finanziarie pubbliche, lo strumento di pianificazione bene che su questi argomenti il Sindaco fornisca chiarimenti, compresi quelli concernenti le procedure ed i pareri da raccogliere (ad esempio sul progetto in corso di via del Mare). Ma anche quelli su un atto che pare autorizzi sopraelevazioni ed aumenti volumetrici in pieno centro storico con molta dubbia legittimità.
E che dire del progetto dello shuttle guazzabuglio di trasporto misto rotaia-gomma che ben poco ha a che fare con una mobilità intelligente e sostenibile, ma giustificato dall’ingente importo dell’opera (e delle parcelle)?
E cos’altro dire, infine, dell’incredibile gestione, del servizio di igiene urbana in cui, più che andare a rincorrere inadempienze delle società affidatarie, bisognerebbe analizzare errori (a volte, talmente marchiani da produrre atti giudiziari contro l’Amministrazione e la cittadinanza) ed omissioni nella Pubblica Amministrazione .
Ci auguriamo che si vogliano al più presto chiarire le responsabilità politiche e quelle dei tecnici, per mostrare nei fatti un cambiamento di rotta.
FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO
No Comments