La città dei NO, vorrà dire che nel porto ci metteremo le barchette per gli innamorati con lampioncini e fisarmonicista al seguito.
I pescherecci puzzano, i traghetti creano ingorghi, i rimorchiatori sono anti estetici, gli Yacht sono l’ostentazione del lusso e quelli maxi inibiscono il panorama; le navi militari sono simbolo di guerrafondai, le navi da crociera ,purchè a piccole dosi, vanno bene perché ci si può fare la foto ricordo; le navi mercantili inquinano e fanno rumore.
A nessuno viene in mente che un porto è tale se le sue banchine sono vissute non da chi vi passeggia ma bensì da un via vai di navi ??
Vi è sempre un particolare accanimento verso le aziende Brindisine. Dubito che se l’azienda fosse di altra città vi sarebbe pari attenzione.
I Rimorchiatori Barretta (piaccia o non piaccia) fanno parte della storia del nostro porto; nel loro campo rappresentano indubbiamente una eccellenza.
Forse meriterebbero una maggiore considerazione per il lavoro che svolgono e le persone che vi lavorano . E poi siamo seri , ma davvero i Rimorchiatori sono di impedimento allo “sviluppo turistico” ?? affermare ciò è pura demagogia.
I problemi (quelli veri) sono ben altri.
Mi auguro che qualcuno di queste menti illuminate non proponga di trasformare le piste dell’aeroporto in piste ciclabili.
A Brindisi saremmo capaci anche di questo .
(per inciso , non ho alcun rapporto con i Barretta né personale e né di lavoro, tanto per essere chiari)
Antonio Carito
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