Il presidente della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Paolo De Castro: “la Pac uno strumento per organizzarsi ed essere più forti e più competitivi. Ai giovani, risorse aggiuntive che si sommeranno ai pagamenti di base”
Di Andrea Bracciale
Cosa è la Pac?
La politica agricola comune è una delle più importanti politiche d’Europa fondata, oltre anni fa, su due principi: aumentare la produttività dell’agricoltura e migliorare il tenore di vita della popolazione agricola.
Nel corso dei decenni, la Pac ha tenuto fede ai propri principi, Unione, e proprio di recente – con la riforma post 2014 – ha scritto nuove pagine del proprio futuro in un contesto inedito e rinnovato rispetto al passato, che chiede maggiori certezze e nuovi strumenti per fronteggiare le nuove sfide globali, prima fra tutte quella della sicurezza alimentare.
Con la riforma della Pac, licenziata lo scorso giugno, gli agricoltori europei potranno fare affidamento su una impresa, una politica più verde, più equa e flessibile, orientata ai giovani e in grado di dare risorse ai soli operatori professionali, cercando di fornire loro strumenti per organizzarsi ed essere più forti e più competitivi.
Una politica, quella europea, che sostiene il settore con risorse importanti: quasi il 40% del bilancio complessivo dell’Unione è destinato infatti proprio all’agricoltura.
Che vantaggi produrrà la Pac per i giovani?
I giovani avranno un ruolo centrale nella nuova Pac. A loro andranno risorse aggiuntive che si sommeranno ai pagamenti di base. Su questo versante, centrale è stato il lavoro svolto dal Parlamento europeo che ha reso obbligatorio questo incentivo per tutti i giovani sotto i quarant’anni, una scelta importante che vuole sostenere al contempo sia la presenza di giovani in agricoltura, sia le importanti opportunità di crescita che questo settore può offrire.
I dati diffusi recentementeunico settore in crescita nonostante la crisi economica che imperversa ormai da anni.
Una crescita che ha come beneficio direttoincremento occupazionale a testimonianza che questo è un settore vivo, sul quale puntare con decisione.
Una delle novità della nuova Pac riguarda la figura dell’agricoltore attivo. In cosa consiste?
Con la riforma che entrerà in vigore il 1°gennaio 2015, le risorse messe a disposizione dall’Europa andranno ai soli operatori professionali. Durante la fase negoziale abbiamo infatti stilato una black list di soggetti che, a partire dalla nuova programmazione, non saranno più destinatari degli aiuti Pac.
In questa lista, per fare qualche esempio, rientrano ferrovie, società immobiliari e sportive, strutture per il tempo libero, ed è ulteriormente integrabile da parte dei singoli Stati membri.
Agli stessi Stati compete poi la definizione – entro il 31 luglio 2014 – della figura di “agricoltore attivo” secondo i criteri che meglio identificano gli operatori professionali.
L’obiettivo di questa novità introdotta nella nuova Pac è quello di premiare il lavoro e l’impresa, garantendo agli agricoltori sostegno per la propria attività di grandissimo valore non solo economico, ma anche sociale ed ambientale.
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