May 6, 2025

Un percorso turistico – culturale nei luoghi del Brigantaggio in Puglia in bicicletta da Carovigno (Br) a San Marzano di San Giuseppe ( TA) SABATO 10 DICEMBRE con la visita allo storico “Pagghiaru” di San Marzano (TA) di Cosimo Mazzeo detto ” Pizzichicchio” una delle figure piu’ importanti del Brigantaggio meridionale.

 

L’associazione Bici & Solidarieta’ di Carovigno ripercorrera’ con una bicilettata la distanza fino al paese del Brigante che collaboro’ con Romano e Laveneziana alla presa dei comuni di Carovigno, Erchie e Cellino San Marco .A partire dal 1860, la scomparsa del Regno delle Due Sicilie e l’ulteriore perdita di potere da parte di Francesco II, le condizioni di profonda arretratezza e di squilibrio sociale che caratterizzavano il Meridione, l’imposizione di tasse sempre più pesanti che finivano col gravare sui più deboli, ed anche l’istituzione della leva obbligatoria, posero le basi per caratterizzare un nuovo periodo contraddistinto dal fenomeno del brigantaggio.

 

Ci fu un proliferare di nuove bande di briganti, sparse in tutto il Mezzogiorno, tra Campania, Lucania, Puglia, Calabria e Sicilia.

 

I componenti delle bande più combattive, venivano considerati, dalle folle, come veri e propri eroi che lottavano contro i nemici Cavour e Vittorio Emanuele. Questi personaggi, dotati di grande tempra e di carisma, e le loro imprese: la continua latitanza; i pasti frugali; le grandi distanze da percorrere, spesso tutte in una volta e quasi sempre di notte; l’uso delle tattiche militari della guerriglia per tenere testa ad un esercito formato da migliaia di uomini ed armato fino ai denti, sono divenute mito.

 

L’ottima conoscenza del territorio era un’altra delle caratteristiche fondamentali che permise a pochi uomini di resistere per lungo tempo agli assalti militari. Tanto fra i boschi e le montagne, luoghi che facilmente si prestano alla mimetizzazione, all’organizzazione di agguati e di scorrerie, quanto sui campi aperti, come gli altipiani, i briganti erano in grado di mostrare una perfetta padronanza delle tattiche militari, grazie alle quali, spesso costringevano la cavalleria sabauda ad impegnarsi in lunghi scontri frontali dall’esito quasi sempre incerto.

 

La giornata si concludera’ con una visita presso lo storico trullo una specie di fortezza in localita’ La Pertosa in agro di San Marzano dove si nascondeva Cosimo Mazzeo e dove la leggenda narra che sotto un ulivo secolare il brigante avrebbe sotterrato una cassa piena di gioielli e monete .

 

Il gruppo di ciclisti composto da Enzo Greco, Vito Bagnulo, Angelo Filomeno, Mimmo Ciaccia, Stefano Lino , Giancarlo Locorotondo , Antonio Valente, Antonio Bellanova, Piero Scussat , all comitiva si aggiungera’ il Prof. Antonio Palmisano Antropologo dell’Universita’ di Lecce.

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