April 30, 2025

Lavori_costa_IdaSantoro (1)Il cartello è chiaro: progetto di messa in sicurezza geomorfologica del litorale a nord di Brindisi – tanto atteso – approvato dal Comune con Delibera del 2015 dopo l’affidamento dell’appalto, in attuazione degli interventi in difesa del suolo ai sensi della Delibera di Giunta Regionale n. 523 del 2013.

 

I lavori sono stati avviati alla fine del 2015 con il primo intervento sul “tratto 01”, in zona Apani a ridosso della Riserva di Torre Guaceto in corrispondenza di una proprietà privata in cui non c’è accesso alla spiaggia ormai da decenni per assenza di arenile. Se il senso dei lavori è la messa in sicurezza del litorale per permettere la maggiore fruibilità dei tratti di spiaggia libera parte dei cittadini, tanto che ogni anno vengono emesse ordinanze comunali per “la tutela della incolumità pubblica in funzione dell’uso abitualmente rinveniente nelle dette aree” con l’interdizione, di balneazione, accesso e stazionamento nei tratti censiti come critici, mi chiedo perché partire da una zona in cui nessuno ha interesse ad accedere. In altri punti più vicini alla città si può riscontrare la stessa situazione, ad oggi nulla è cambiato rispetto agli anni scorsi, stessa ordinanza, nessun nuovo accesso a spiagge libere.

 

 

Nell’introduzione del progetto preliminare della Regione, a proposito di Brindisi si legge: “Rimane evidente che tale situazione, se da un lato ha conclamato il rischio per l’incolumità pubblica con l’adozione degli inevitabili provvedimenti amministrativi interdittivi, dall’altro ha di fatto reso impossibile la fruizione pubblica del bene mare e pregiudicato seriamente l’attività turistico – balneare considerato che, il tratto di interesse, la costa a nord del centro abitato, è un’area caratterizzata da un paesaggio di grande qualità sia dal punto di vista naturalistico che da quello degli storici inserimenti antropici. Detta area è oltremodo contraddistinta da una arteria viaria provinciale proprio a ridosso della falesia e da edificati diffusi, frammisti a numerosi stabilimenti balneari oltre che a veri e propri contesti urbani in via di formazione.”

 

Il progetto preliminare approvato con la Delibera di Giunta Regionale del 2013 indica poi la zona interessata dai lavori: “Il tratto oggetto di studio si sviluppa per circa 14 Km in linea d’aria e corre dalla foce del “canale Reale” (1570 mt a sud di Torre Guaceto) passando per “Apani” (toponimi “canale Apani” e “scogli di Apani”), “Posticeddu”, “Case Bianche”, “Torre Testa”, “canale Giancola”, “canale Sbitri”, “Punta Patedda” e fino a “Punta Penne” terminale della SUF 3.2”.

 

 

I lavori avviati dal Comune di Brindisi non partono da Canale Reale, escludono invece parte della riserva di Torre Guaceto – quella di maggiore interesse per cittadini e turisti – e cominciano all’altezza degli scogli di Apani (nel “tratto 01”), in una zona in cui oggi si accede sui massi coperti da muschio e poi direttamente in acqua. Nessun intervento, inoltre, è stato realizzato nel punto in cui nel 2010 è morto un ricercatore di Taranto proprio a causa del crollo di parte della falesia. I lavori si interrompono poco prima.

 

E’ vero, oggi i lavori non sono ancora terminati, e la priorità è stata data ai punti in cui la falesia presentava altezze maggiori, ma un’idea ce la possiamo fare tutti percorrendo il nostro litorale e leggendo gli atti. È previsto il ripascimento della spiaggia? Quando? Perché non realizzare i lavori nei punti in cui era presente arenile e sussisteva solo un problema di accesso? Credo che come al solito manchi un po’ di trasparenza, ma anche la dovuta conoscenza della nostra costa (per troppi anni abbandonata) da parte di chi deve tutelarla, e un po’ di amore per questa città.

 

(Le foto sono state scattate in località Apani nel mese di maggio scorso, ma ad oggi la situazione è la stessa)

 

Ida Santoro

One Comment

  • Rispondi
    Fabio
    23 Luglio 2016

    La costa come la città è da tempo nelle mani di gente senza alcuna esperienza. Incapaci, altrimenti disoccupati, amministrano un territorio potenzialmente ricchissimo. Questo avviene nel silenzio e nell’indifferenza di brindisini onesti e capaci. Più tempo passa più il tempo è perso. Ci vorranno intere generazioni per sistemare le cose e riportare competenze e legalità nel territorio.