June 6, 2025

Brindisi perde uno dei suoi simboli più autentici. È morto a 88 anni Nino Zippo, fotografo appassionato e fotoreporter di straordinario talento, che con il suo obiettivo ha documentato per oltre mezzo secolo la vita, lo sport e la memoria collettiva della città.

Nato e cresciuto nella fotografia accanto al suo maestro Carmelo Gualtieri, Nino aveva trasferito nel 1972 il suo storico studio nella sede di via Cesare Battisti, all’angolo con via San Lorenzo. Un laboratorio d’immagini e di umanità che è diventato punto di riferimento per generazioni di brindisini. Fino a pochi mesi fa, nonostante l’età, lo si poteva trovare al lavoro tra computer e stampanti moderne, pronto a soddisfare le richieste dei clienti con la consueta disponibilità.

Nel suo studio, autentico scrigno di ricordi, si intrecciano foto in bianco e nero e a colori che raccontano la città: partite di calcio e basket, cerimonie pubbliche, istanti familiari. Ogni scatto è un frammento di storia. I riconoscimenti ricevuti in carriera, le targhe, le dediche e gli attestati di stima non si contano. Eppure Nino è rimasto sempre fedele alla sua umiltà. Nel 1996 fu persino candidato al titolo di Cavaliere del Lavoro, ma la crisi di governo fermò tutto. Lui non si lamentò mai.

Nel 2016, al PalaPentassuglia, il mondo sportivo gli tributò un commosso omaggio alla carriera. Gli applausi di quella sera riecheggiano ancora nel ricordo di chi c’era. Zippo è stato tra i pionieri del reportage sportivo: dalle Rolleiflex alle prestigiose Hasselblad, ha saputo cogliere l’attimo con rara sensibilità. Le sue foto per l’Associated Press hanno fatto il giro del mondo, frutto di un lavoro certosino che iniziava con lo sviluppo delle pellicole a Ostuni e proseguiva con la trasmissione a Bari, viaggiando con i negativi stesi ad asciugare nell’auto.

Ma non c’era solo lo sport. Nino fu il fotografo di fiducia di famiglie aristocratiche come i Dentice di Frasso e i Terribile, reinventando anche formule d’intrattenimento per i più piccoli. E fu tra i fondatori della Gazzetta di Brindisi e de Il Punto, collaborando con importanti testate nazionali come Il Tempo e Il Corriere del Giorno. I suoi scatti sportivi, in particolare, sono rimasti impressi nella memoria collettiva: la gente si fermava davanti alle vetrine dello studio per rivivere i momenti salienti della domenica calcistica e cestistica.

Con lui lavorarono anche il figlio Giuseppe, oggi manager affermato, ed Eugenio, “aiutante speciale” che Nino seppe accogliere e valorizzare con generosità.

Ricordare Nino Zippo significa ricordare una città intera. Le sue immagini hanno parlato e parleranno per lui. In ogni fotogramma c’è dedizione, poesia e verità. La fotografia per lui è sempre stata qualcosa di più di un mestiere: era il suo modo di amare Brindisi.

Alla famiglia, alla moglie, ai figli e a tutti coloro che gli hanno voluto bene, va l’abbraccio di Oreste Pinto, Maurizio Pesari, Giovanni Membola, Valerio Gatti e di tutta la redazione di Brundisium.net che oggi perde un maestro e un amico.

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