July 13, 2025

Progetti concretizzati nella serata di martedì 6 giugno al Cineteatro Roma di Ostuni.

 

La performance degli alunni della scuola media Barnaba-Bosco con lo spettacolo Adesso Musical, ha visto l’intervento di apertura in primis del Sindaco della Città Bianca, Dott. Gianfranco Coppola, rimanendo fino ai saluti della buonanotte nonostante il momento turbolento della sua giunta e del Preside Amorella che ha dato il benvenuto a tutti gli spettatori. Nei discorsi di presentazione della commedia musicale è stata detta una frase molto importante e che tutti dovremmo tenere a mente ogni giorno: “i figli non sono solo dei genitori”, richiamando l’attenzione dei presenti alla responsabilità verso il futuro generazionale, al senso del dovere, ormai perduto per ogni professione, alla solidarietà che dovremmo assumere ognuno di noi verso l’altro, con l’obiettivo di creare una società integrata, piuttosto del singolo. I figli sono di tutti. Sono di coloro che sono già genitori, sono di quei genitori che hanno perso i loro figli, sono i figli contesi dei divorziati, sono di quei tanti singles che non hanno avuto figli e infine, sono il bisogno di quei figli che non hanno genitori.

 

 

Una frase così, mi suona come la vera risposta alla domanda: “perché si va a scuola?”. In effetti, non è necessario andare a scuola solamente per imparare a leggere e scrivere. I programmi educativi attuali prevedono progetti come questo lavoro teatrale, dove gli obiettivi sono quelli dello stare insieme in splendida armonia, accettandosi per le diversità, ognuno con la propria ricca personalità, non per primeggiare, ma per essere una spalla di conforto nei momenti più bui e per scambiare anche qualche risata insieme. Ce lo insegnano proprio questi giovani studenti al passaggio adolescenziale. In scena, i loro problemi familiari, le crisi giovanili, le timidezze obbligati a superare, i primi amori, le difficoltà a farsi accettare nella classe, tra bulli da una parte e fighetti di papà dall’altra. E poi gli handicap, quelli fisici, ma anche quelli della più semplice mortificazione di ogni giorno che ti rende vulnerabile, isolandoti dal resto. Integrazione è anche la lingua. Non solo quella di provenienza, ma anche quella dei segni LIS (nell’acronimo Lingua Italiana dei Segni) che gli studenti hanno imparato per l’occasione dall’insegnante Teresa San Luca.

 

Viene da immaginare che, lo spettacolo da essere intrattenimento divertente, sia un ultimo carico di problemi di fine serata. E invece, assolutamente no, non è così. L’esibizione è dinamica e coinvolgente. Sulla scena i giovani attori. Lasciando da parte i loro onnipresenti cellulari, raccontano dei propri sogni e di come poterli raggiungere. Confidenze fatte al proprio io o al proprio amico. I dialoghi sono degli stessi ragazzi, autori del proprio inconscio. Si riconoscono. Provengono dall’anima. Sono i racconti dei loro disagi e dei loro pensieri, dei dubbi e delle incertezze.

 

Un po’ alla Pirandello, qui si confonde la realtà con la recitazione. Le maschere sono i loro stessi visi. 60 tra ragazzi e ragazze, superano ogni difficoltà sulla scena. Semplici e genuini, ognuno con la propria personalità e il proprio carattere individuale, ma insieme, in perfetta armonia. Non c’è lo sfarzo delle scene. Essi stessi sono la scenografia. Lo sfondo sono le musiche e le danze, le qualità canore e i virtuosismi dei musicisti della stessa scuola. Non puntano sull’apparire di una bellezza effimera che non viene per niente messa in mostra, ma sul contenuto della loro freschezza. Nessun protagonista, poiché lo sono tutti. E non è neanche il gruppo, in quanto non c’è l’obiettivo di una competizione tribale contro altri. È un insieme di studenti il cui vero successo è avere fatto ricchezza di questa esperienza. Sarà un bellissimo ricordo, ma soprattutto, essi saranno capaci di interagire con chiunque. Avranno sicuramente un atteggiamento positivo e solidale con gli altri. Potranno muoversi nel mondo e nella vita superando ogni confine, nonché ogni barriera. Merito di una squadra di docenti i quali hanno saputo lavorare insieme interscambiando le loro competenze. Ricordiamo i professori, ringraziandoli per il lavoro svolto col cuore e disponibilità: Alfonsa Corona responsabile del progetto e accogliente presentatrice; Genny Pallotta per la regia, Enza Melpignano per la direzione musicale, Michela Carella per le coreografie, Gianni Nobile per questa nuova disciplina, la body percussion a sostengo dei ragazzi H, Ljudmila Valent per la direzione delle musiche dal vivo e infine il Prof. Cavallo per l’inedito musicale confezionato su misura per l’occasione. Il coordinamento del lavoro teatrale è della regista Serena De Simone. Una squadra di docenti felice di essere guidata da un preside, il Prof. Salvatore Amorella, che li conduce con determinazione e convinzione, lungo la strada dell’insegnamento.

 

Con questo lavoro, leader tra i progetti scolastici della Barnaba-Bosco, molti obiettivi sono stati raggiunti. In particolare quello dell’interdisciplinarietà degli insegnamenti, di cui il Preside ambisce più di tutti. Ma anche l’integrazione tra gli alunni dei due plessi scolastici, unificati dai nuovi ordinamenti, per cui si pensava una gestione dei progetti più complessa e complicata che, invece, si è rivelata favorevole per un lavoro di questa portata. Non dimentichiamo anche lo sforzo e il supporto delle famiglie, consapevoli di non negare a questi giovani figlioli le possibilità necessarie per raggiungere i loro sogni, per poi proseguire da soli nella dignità e nella consapevolezza delle proprie capacità. Non un “copia e incolla” e imitazioni di chi è più in vista. Ma idee originali e personali provenienti dal proprio sentire.

 

Ricordiamo che il debutto di Adesso Musical è già avvenuto lo scorso 23 maggio a Deliceto (Foggia), in occasione della prima “Rassegna Nazionale Teatro a Scuola” promossa dall’IC Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, dove la commissione giudicatrice ha assegnato il trofeo la “Tegola d’Oro” come Migliore Performance Collettiva.

 

Il Verbo si è fatto Carne proprio nel suo significato principe: l’esempio non è solo con la presenza delle Istituzioni. È soprattutto concreto, con l’Amministrazione Comunale (oltre al Sindaco di Ostuni presente anche il nuovo Assessore all’Istruzione Dott.ssa Maria Zurlo, madre di un alunno) intervenendo coi mezzi e strumenti di cui dispone, sottolineando così la vicinanza all’educazione e formazione dei propri concittadini, nonché l’integrazione tra le diverse comunità di Ostuni; il dirigente scolastico con indosso la maglietta del musical, simbolo dell’appartenenza al collettivo in scena; la schiera di docenti al servizio dei loro alunni e di tutto lo staff amministrativo della scuola. L’esempio più concreto viene dato proprio da questi ragazzi. Con la loro voglia di esprimersi hanno avvolto Ostuni di una luce candida e pura, dove essi studiano e vivono.

 

La Città Bianca, crogiolo di razze e culture sin dal Medioevo, ancora oggi è il Melting Pot dell’Europa mediterranea, non solo per le provenienze e religioni, ma specialmente per i suoi contrasti. Si trovano a convivere insieme extracomunitari dei naufragi e turisti del lusso più esclusivo. Una società che vive e permette la commistione di diversi elementi di origini eterogenee, con il risultato di un’identità sì pugliese, ma condivisa in perfetta iterazione con le altre.
Cari amministratori pubblici e privati lasciate alle vostre spalle le arroganze personali e, per favore lasciateci, invece, vivere i nostri sogni. Fatiche e sacrifici affrontati per mesi per ottenere un’opera unica nella sua esecuzione, meriterebbe di essere riproposta in scena, magari alla vostra presenza… Adesso Musical.

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