July 27, 2024

Brundisium.net

Ritorna attraversando quasi indenne, pandemie incluse, quest’ultimo ventennio la rassegna internazionale di musica nelle chiese dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni, de “I suoni della Devozione”. Diretta e ideata da Roberto Caroppo dal 1999, la rassegna che rientra da diversi anni a pieno titolo nelle iniziative previste dal Comune di Brindisi per il periodo del Natale, realizzata anche con la sponsorizzazione di Enel, si propone come un raffinato e affollato suk musicale, un crocevia di linguaggi, anche di quelli meno conosciuti e più lontani, patrimonio immateriale della tradizione del mondo. Il focus artistico in questi venti anni è sempre stato orientato alla rappresentazione delle diverse espressioni religiose e popolari nelle diverse culture, con un particolare interesse per la tradizione popolare italiana del Sud e mediterranea, con artisti legati a nazioni e chiese diverse, laici, che rielaborano il patrimonio religioso della propria cultura, compresa ovviamente quella cattolica. Si definisce così come un festival internazionale, veicolo di ricerca e tradizione, come una lettura del sacro a partire dalla musica di oggi, offrendo al pubblico la possibilità di incontrare e scoprire musicisti di diversa formazione, diversi luoghi di provenienza e diversi modi di vivere la musica stessa permettendo allo stesso tempo ad un pubblico sempre più interessato di scoprire la raffinata bellezza di tante chiese antiche della città, e tutto questo grazie alla straordinaria sensibilità dei vari arcivescovi succedutisi in questi lunghi anni.

Voci di popoli attraversati dai conflitti e la loro capacità di trasformare in sublimi canti le ferite, sono stati ospiti della rassegna nel corso di questi anni, dividendo con un pubblico sempre più numeroso e fidelizzato l’emozione più grande di concerti per i quali è stato scelto il nostro tempo del Natale:

Rozaneh (Iran), Dijvan Gasparyan (Armenia), Martin O’Connor (Irlanda), Karen Matheson Band (Scotland), Janet Arbison e Belfast Harp Orchestra (Irlanda), Maire Ni Chatasaigh (Irlanda), Shine (Scotland), Timna Brauer e Elias Meiri (Yemen-Israele), Orchestra araba di Nazareth (Israele/Palestina), Kathryn Tickell band (Inghilterra), Savina Yannatou e Primavera en Salonico (Grecia), Silvia Malagugini e la Compagnia Nona Sima (Francia), Dave Swarbrick (Inghilterra), Zar (Danimarca), Moni Ovadia, Ensemble Micrologus, Peppe Barra e Lino Cannavacciuolo, Enzo Avitabile, Luigi Lai e Baba Sissoko, Elena Ledda, Theatrum Instrumentorum, Chominciamento di Gioia, Musica Officinalis, Gianni Perilli, Solis String Quartet, Alice, Antonella Ruggero e Arkè String Quartet, Ambrogio Sparagna, La Confraternita de Musici, Franca Masu e Fausto Beccalossi, Peppe Servillo, Nafra (Malta), Robin Brown and the Triumphant of Delegation (U.S.A.), Grainne Hambly Billy Jackson (Irlanda), Hevia (Asturie,Spagna)e Blackvoices (Inghilterra), Michele Gazich, Quintana Ensemble del Mediterraneo, Raffaello Simeoni con Gabriele Russo e Goffredo Degli Esposti di Ensemble Micrologus, Michele Gazich, Trio Fassler-Kolbener (CH) e in ultimo lo scorso anno il prestigioso trio femminile Lamorivostri, la più importante voce popolare della Puglia Maria Moramarco e Uaragniaun e dalla Notte della Taranta Enza Pagliara accompagnata da Dario Muci e Marco Bardoscia, Raffaello Simeoni, Patrizia Bovi, Leah Stuttard, Arturo Stalteri, Sancto Janne, Claudio Prima & Progetto Se.Me, La Manticora, Jodel-Duett Kiser-Hodel, Il Duo Rocca-Benigni.

 

20 dicembre 2021
Chiesa di Santa Maria degli Angeli ore 20,00

Nico Berardi
Il soffio dell’otre
Voce: Antonio Amato

Ensemble strumentale: Il soffio dell’otre
Nico Berardi: zampogna e strumenti etnici
Roberto Gemma fisarmonica Valerio Rizzello, oboe e tastiere

Raffinato polistrumentista, Emanuele Nico Berardi propone un concerto originale con un ensemble acustico e per certi versi cameristico, che mescola i timbri popolari di strumenti come la zampogna e la ciaramella con fisarmonica, oboe, tamburelli, tastiere mentre nelle splendide composizioni e rielaborazioni si fondono echi di numerose culture del mondo.
Senza rinnegare la tradizione di cui Berardi è un profondo conoscitore, “Il soffio dell’Otre” ci fa gustare un distillato di sonorità preziose, frutto di una creatività curativa e contemporanea.
Nella formazione di Nico Berardi c’è la cultura del Meridione d’Italia, ma anche la musica del Sudamerica: ce lo ricordano strumenti come il charango (tradizionalmente è una chitarrina con guscio di armadillo) o i flauti diritti (quena, sikus, etc.) utilizzati con naturalezza e virtuosismo anche fuori dal loro contesto tipico. Ed infine, la zampogna, strumento ad ancia di cui Berardi è uno dei maestri assoluti. Parliamo della principessa delle zampogne, quella molisana che nel piccolo paese di Scapoli ha il suo tempio di memoria e di rinnovamento.
Al canto vi è il Antonio Amato, indiscusso protagonista della rinascita del canto popolare Salentino e voce storica dell’Orchestra della Notte della Taranta. Profondo conoscitore della tradizione più autentica, Antonio Amato interpreta per l’occasione i canti natalizi tipici del Salento e le più belle e rappresentative ballate della sua terra.
A completare la formazione vi sono il M° Roberto Gemma alla fisarmonica e il M° Valerio Rizzello, oboe e tastiere. Veterani della musica popolare, entrambi rappresentano forti riferimenti locali per le nuove generazioni di musicisti salentini.

 

21 dicembre 2021
Chiesa di Cristo dei Domenicani ore 20,00

Anonima frottolisti di Perugia
Noe noe, nato canut omnia
il Natale della Musica tra medioevo e Rinascimento europeo

Noe Noe, racconta un viaggio attreverso la storia del Natale nella musica tra XIII e XVI secolo, dalla monodia del gregoriano alla polifonia del primo Rinascimento. Repertori diversi, dal punto di vista estetico, che segnano il passaggio dei secoli, del gusto , della ricerca compositiva. Il repertorio

eseguito da Anonima Frottolisti, è frutto della ricerca minuziosa di manoscritti e prime opere a stampa del ‘500, una ricerca filologica e accurata che evidenzia la caratteristica stessa dell’ensemble. Anonima utilizza copie di strumenti originali e affida la propria interpretazione alle rigorose regole della prassi antica.

IL PROGRAMMA :
XIII SECOLO

1.NOVUS ANNUS DIES MAGNUS, conductus (Paris, BNF Ms. lat. 1139)
2.STELLA NOVA N FRA LA GENTE, lauda (Cortona, Biblioteca del Comune e dell’Accademia Etrusca, Ms. 91)
3.ALLELUYA DIES SANCTIFICATUS – DESCENDIT (Paris, BNF Ms. lat. 903 – Graduel de St. Yrieux)
4.VERBUM BONUM, sequenza (Assisi, Biblioteca del Sacro Convento, Cantorino di Reims 695) XIV SECOLO
5.SALVE VIRGO VIRGINUM, mottetto (GB-Lbl Arundel 248)
6. LETARE FELIX, ( Anonimo, Oxford Library, XIV sec.)
7.BEATA ES MARIA, LAUDARIO DI BOBBIO (Anonimo, secolo XIII)

XV SECOLO
8.AVE MARIS STELLA (Montecassino, Ms. 871)
9.MADRE CHE FESTI COLUI CHE TE FECE (Firenze, Ms. Panciatichi 27)
10.NOE’ NOE’, Antoine Brumel (Canti B Numero Cinquanta, Ottaviano Petrucci, Venezia 1502)
11.VERBUM CARO FACTUM EST, mottetto (Ascoli Piceno, Ms. APa, Notarile di Amandola, Vol. 918)
12.GRATULEMUR CHRISTICOLE, Johannes Brassart (Bologna, Ms. Q15)
13. VERBUM CARO FACTUM EST, villancico (Cancionero de Uppsala, Venezia, Geronimo Scotto, 1556 )

Formazione a 6 elementi
Luca Piccioni, liuto, chitarrino medievale e voce
Massimiliano Dragoni, organistrum, dulcimelo a battenti,
percussioni, carillon di campane ,zampogna.
Mauro Presazzi, voce
Simone Marcelli, organo portativo,claviciterium, voce
Emiliano Finucci, viella e voce
Alessio Nalli, cornamusa, bombarda, cennamella, flauti.

 

28 dicembre 2021
Chiesa di Santa Lucia o della Santissima Trinità ore 20,00

Ensemble Concentus
Il racconto del Natale di Nostro Signore
Gabriele Polimeno: voce recitante
Vania Palumbo: Canto, Lyra, Percussioni
Sara Valli: Canto, Organistrum
Maurizio Ria: Viella, Quinterna
Andrea Cataldo: Liuto, Oud

Con il programma “Dal ciel venne messo novello”, il gruppo di musica antica “Ensemble Concentus”, intende proporre un viaggio letterario e musicale nella fede e nella devozione semplice ma autentica del medioevo e del primo rinascimento, evocando con antichi suoni e linguaggi, la religiosità di un’epoca erroneamente definita oscura. Il nostro programma è innanzi tutto una narrazione, il racconto di come Nostro Signore volle entrare nella Storia diventando Egli stesso uomo tra gli uomini. Attraverso la lettura di testi tratti dalle Laude medievali e dalle fonti francescane, racconteremo l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele, il “Sì” di Maria, l’umile nascita del Divino Fanciullo, lo stupore e la gioiosa adorazione dei pastori e dei Magi. Le letture saranno precedute e seguite da brani musicali provenienti da preziosi codici risalenti ai secoli XIII, XIV e XV, conservati in Italia, Francia, Spagna e Paesi Scandinavi. Concluderemo il programma con la lettura del racconto del primo Presepe Vivente della storia, voluto da San Francesco e Greccio e descritto da Tommaso da Celano nella sua “Vita prima di San Francesco”. Le musiche saranno eseguite su copie fedeli di strumenti antichi.

 

6 gennaio 2022
Chiesa di San Benedetto ore 20,00
Lu munno rennovella
Aronne Dell’Oro: voce e chitarra
Peppe Frana: Ud turco e tarhu
Antonio Alemanno: violoncello e contrabasso

La voce e la chitarra di Aronne Dell’Oro si fondono ai suoni del polistrumentista Peppe Frana in un concerto che esplora echi e corrispondenze tra le tradizioni del sud Italia e quelle di altre culture mediterranee (greca, arabo-andalusa, sefardita) ed orientali Un repertorio fondato su serenate e canti d’amore che, tradizionalmente separati dal senso del Sacro nel pensiero comune, sono in realtà per loro eterna natura intrecciati a radici devozionali, a lmistero della rinascita del divino ed al valore estatico di un arte umile in cui terra ed anima si sono sempre incontrate; per cui il ‘bel giardino’ e la fonte delle tarantelle di Carpino risuonano nelle liriche del Cantico dei Cantici, dei poeti mistici dell’Islam, del primo trovatore Guglielmo IX, fino alle odi al dio pastore Krishna nel canto classico indiano. Un viaggio tra gemme meno conosciute del nostro repertorio tradizionale, rivisitate in arrangiamenti che testimoniano la libertà di esprimere, in un brano antico, qualcosa che appartiene all’accadere irripetibile del presente, allo stupore del mondo che sempre rinasce e rifiorisce.

 

 

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