I consiglieri regionali del Pd hanno presentato una mozione per chiedere al Parlamento e al Governo nazionali l’abrogazione della data di scadenza della concessione (del 31 dicembre 2018) in favore di Acquedotto pugliese per la gestione del servizio idrico integrato.
«Si chiede questo provvedimento – spiega Fabiano Amati – per diverse ragioni. La prima attiene al fatto che ove permanesse la scadenza, dal 1 gennaio 2019 la gestione del servizio idrico integrato rischierebbe nel peggiore dei casi di andare in gara e nel migliore di dover organizzare in poco tempo complesse procedure per l’affidamento in house del servizio. Il secondo motivo, attinente all’urgenza con cui si chiede la modifica legislativa, riguarda lo scarso credito di AQP nei confronti del sistema creditizio, stante l’imminente scadenza.
Su tutti questi motivi spiccano poi motivi di ordine idro-geo-morfologico, che fanno della Puglia un’originalità, difficilmente governabile senza l’apporto di AQP, così come si è configurata in un secolo di vita. La carenza di fonti di approvvigionamento nell’intero territorio regionale, infatti, che determinarono la necessità di costruire (alla fine del XIX secolo) un sistema di captazione, adduzione e distribuzione idrica sostanzialmente unicursale e interconnesso, perché dipendente da fonti extra regionali. La permanenza e l’immutabilità di tali caratteristiche giustificano una gestione priva di scadenza, anche perché permangono interamente né potrebbero mutare.
C’è anche da dire, inoltre e per giustificare la richiesta, che la gestione dell’imponente sistema fognario, relativo alla raccolta dei liquami, depurazione e scarico dei reflui, comporta notevoli complicazioni con riferimento alla difficoltà di definire recapiti coerenti e compatibili dal punto di vista normativo ed ambientale, tant’è che nella legislazione pugliese anche il processo di affinamento dei reflui rientra nel servizio idrico integrato. E chi meglio di un gestore pubblico ed accordato come AQP può svolgere al meglio anche tale funzione?
Per questi motivi è necessario che il Parlamento e il Governo nazionali provvedano con urgenza ad eliminare la data di scadenza”.
COMUNICATO SERVIZIO STAMPA CONSIGLIO REGIONALE PUGLIESE
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