Nei tre giorni di Slow Wine Fair, centinaia di produttori provenienti da tutte le regioni d’Italia e da tutto il mondo a BolognaFiere si riuniscono per confrontarsi sul futuro del vino e della viticoltura.
Ma Slow Wine Fair non è solo per i vignaioli e i vigneron. L’evento è dedicato anche agli appassionati e agli operatori, che possono infatti fruire di un ricco programma di incontri e scegliere al banco d’assaggio tra le migliaia di etichette provenienti da tutto il mondo e selezionate da una commissione di esperti. Quest’ultima parte è inoltre impreziosita dalla partecipazione di Federbio, la Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica.
Slow Food ha lavorato per costruire un sistema che fa del vino un potente strumento di riscatto culturale delle campagne, in cui i vignaioli siano sia custodi del territorio sia promotori di un sistema che unisce tutela del paesaggio, difesa della biodiversità e promozione della crescita sociale e culturale delle campagne.
È questa la scelta che Tenute lu spada ha fatto sin dalla sua costituzione.
Tenute Lu Spada pertanto sarà protagonista a Bologna con le nuove annate dei propri vini biologici per raccontare l’antica storia vinicola di Brindisi e il suo impegno quotidiano nella costruzione di una nuova identità per la città che veda anche l’agricoltura motore di un cambiamento economico, sociale e culturale del territorio.
Tenute Lu spada presenterà una selezione dei propri vini biologici che incarnano l’impegno dell’ azienda verso la sostenibilità e la produzione di qualità.
Sarà l’occasione anche per far conoscere LAENIUS la Malvasia nera di Brindisi con la quale Tenute Lu spada ha completato la linea storica dei propri vini autoctoni dopo MASADA,il negroamaro e PHILONIANUM il Susumaniello. Vini ed etichette che sono non solo espressione del territorio ma anche un riconoscimento storico a Brindisi che si candida a città della cultura 2027 e che sul suo tratto terminale dell’Appia Antica insistono i propri vigneti.
Per Carmine Dipietrangelo, amministratore di Tenute Lu spada, la partecipazione a Slow Wine rappresenta un’opportunità straordinaria per condividere la filosofia enologica aziendale e per far conoscere i propri vini ad un pubblico appassionato e informato. “Siamo orgogliosi di portare avanti la tradizione vitivinicola della nostra regione e di Brindisi, con un occhio attento alla salute del pianeta e al benessere dei consumatori. Quest’anno a Bologna saremo presenti anche con la nostra idea di vini buoni, puliti e giusti di territorio e che si esprimerà in questo modo: …..sull’Appia di Brindisi, la tradizione si fa vino,biologico, autentico, sostenibile”…
Presso lo stand, a Slow Wine Bologna, si potranno degustare i vini biologici di Brindisi prodotti da Tenute Lu spada e scoprire l’impegno per un’agricoltura sostenibile e un vino di alta qualità.
Da molti anni Slow Wine, attraverso i suoi progetti ed eventi evidenzia il ruolo fondamentale delle scelte effettuate in vigna, delle pratiche sostenibili che siano la testimonianza concreta di un’attenzione per l’ambiente che è anche capacità di progettare un futuro migliore per il nostro pianeta e della volontà di instaurare un rapporto più armonico con la natura.
Un vino solo buono dal punto di vista organolettico non è sufficiente. Deve essere anche un vino pulito, che ribadisce la volontà dei produttori di custodire il pianeta in cui viviamo anziché di saccheggiarne le risorse. E deve essere, inoltre, un vino giusto che, così come non sfrutta le risorse naturali, non sfrutta chi lavora in vigna, e contribuisce allo sviluppo della comunità del territorio. Ma un vino è anche giusto se il suo prezzo è accessibile ai molti e soprattutto ai giovani riconoscendo lavoro, impegni e costi per produrli.
Quando un vino per il suo essere “pulito”, però, c’è anche dell’altro. Un vino pulito non è solo quello prodotto in una vigna in cui è bandito il diserbo chimico (così sono tutti i vini presenti a Slow Wine Fair, e quelli recensiti sulla guida Slow Wine). Non è solo quello ottenuto da un suolo di cui si tutela e garantisce la fertilità, e la vita. Non è solo quello fatto per amor di biodiversità e di paesaggio.
Quando un vino giunge sugli scaffali di un’enoteca, nella cantina di un ristorante o di un privato cittadino non sono solo questi i fattori che incidono nella definizione del suo peso specifico, della sua sostenibilità.
Quest’anno a Slow Wine Fair il dibattito accenderà i riflettori sul tema della sostenibilità della filiera del vino: le diverse modalità di imbottigliamento, confezionamento, trasporto e stoccaggio, la loro incidenza sull’impronta carbonica e la possibilità di ridurre l’impatto ambientale complessivo di questo prodotto. Anche a questo dibattito tenute Lu spada parteciperà con un proprio contributo.
Tenute Lu spada
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