December 31, 2025

La sanità pubblica è fatta di persone, di territori, di comunità. È fatta di bisogni che cambiano, di fragilità che aumentano, di aspettative legittime dei cittadini. È fatta di professionisti che ogni giorno lavorano in silenzio, spesso sotto pressione, per garantire un diritto fondamentale sancito dalla nostra Costituzione.
Oggi il Servizio Sanitario Nazionale attraversa una fase complessa. Pronto soccorso sotto pressione, liste d’attesa difficili, carenze di personale, mutamenti demografici e sociali profondi mettono alla prova il sistema. Sarebbe miope e irresponsabile negarlo.
Ma raccontare solo la crisi sarebbe una lettura incompleta e, soprattutto, ingiusta. Perché accanto alle difficoltà esiste una sanità pubblica che tiene, che innova, che non si arrende.
In questo contesto, la Asl Brindisi chiude un anno intenso, caratterizzato da investimenti tecnologici, potenziamento dei servizi, importanti traguardi clinici e una costante attenzione alla persona e alla comunità.

Il 2025 si è aperto con la firma del protocollo per l’infermiere di famiglia, figura centrale per rafforzare la sanità di prossimità e intercettare precocemente bisogni e fragilità. È stato un anno segnato dall’eccellenza clinica, con interventi salvavita d’avanguardia e l’avvio di terapie innovative come la CAR-T per il mieloma multiplo, che collocano il nostro territorio dentro i circuiti della medicina più avanzata.
L’ospedale Perrino ha confermato il suo prestigio, piazzandosi al terzo posto in Puglia nella classifica mondiale Newsweek dei migliori ospedali, un riconoscimento che non è solo simbolico ma misura la qualità dell’assistenza, della sicurezza e degli esiti clinici.
L’innovazione è stata il filo rosso dell’anno. Dalla stimolazione cerebrale “adattativa” per il Parkinson, che ha fatto del Perrino un centro di riferimento del Centro-Sud, alle tecniche di radioterapia più avanzate, fino alla telechirurgia e alle prime ablazioni transcatetere per le aritmie cardiache.

Ma l’innovazione, per una sanità pubblica, non è mai fine a se stessa: è uno strumento per migliorare la qualità della vita delle persone, ridurre complicanze, aumentare sicurezza e appropriatezza delle cure.

In questa direzione vanno anche gli investimenti in Medicina Nucleare e Radioterapia, l’inaugurazione del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Francavilla Fontana e il rafforzamento dell’organizzazione clinica con la nomina del direttore della Unità Operativa Complessa di Radiologia Interventistica, tasselli fondamentali per una rete ospedaliera moderna e integrata.

La sostenibilità non è uno slogan. È una scelta concreta.
Nel 2025 la Asl Brindisi ha stabilizzato 121 lavoratori, restituendo dignità, continuità e sicurezza a chi ogni giorno garantisce servizi essenziali. Sono iniziati i lavori per l’Ospedale di Comunità di Latiano, per il completamento del Centro Ustioni al Perrino e per il nuovo Day Hospital di Oncoematologia.
Grazie ai fondi del PNC, sono partiti i cantieri per rendere gli ospedali di Francavilla Fontana e Ostuni e le strutture territoriali di Ceglie Messapica e San Pietro Vernotico più sicuri, moderni e sostenibili. Investire sulle strutture significa investire sulla qualità delle cure e sulla fiducia dei cittadini.
Viviamo in una società attraversata da un disagio profondo. La salute mentale è una delle grandi emergenze del nostro tempo: riguarda i giovani, le famiglie, gli anziani, chi vive solitudine, precarietà, fragilità relazionali. Ansia, depressione, dipendenze non sono più temi marginali.

Una sanità pubblica moderna non può limitarsi alla cura della malattia. Deve investire su ascolto, prevenzione, integrazione tra sanitario e sociale, contrastando stigma e disuguaglianze.
È in questa prospettiva che una parte decisiva del lavoro sanitario si svolge fuori dagli ospedali. Nelle scuole, dove si costruisce consapevolezza su salute mentale, affettiva e sessuale, prevenzione delle dipendenze, corretti stili di vita, malattie sessualmente trasmissibili, donazione di sangue e organi. Parlare ai giovani significa fare sanità pubblica vera, significa agire prima che il disagio diventi emergenza.

Accanto alle scuole, il ruolo delle associazioni e del volontariato è centrale. Sono spesso il primo presidio di ascolto, il ponte tra istituzioni e cittadini, soprattutto nei contesti più fragili. Senza questa rete, il Servizio sanitario nazionale sarebbe più distante e più debole.
La prevenzione deve riguardare tutto l’arco della vita: dalle patologie croniche alle malattie infettive, dalla salute mentale alla salute sessuale. Informare, diagnosticare precocemente, accompagnare le persone nei percorsi di cura non è un atto accessorio, ma una responsabilità collettiva.

In questo solco si inseriscono le campagne di screening oncologico, le iniziative di prevenzione, i Free Microchip Day, la tutela della fauna locale in collaborazione con l’oasi di Torre Guaceto, le campagne di donazione del sangue e le iniziative natalizie di beneficenza.
La sanità è anche umanizzazione delle cure. Lo dimostrano gesti concreti: l’intervento su una paziente di 104 anni operata con successo al femore, le “ferie solidali”, la Carovana della Pace che ha fatto tappa al Perrino, il sostegno alle missioni umanitarie in Africa e Sudamerica, l’attenzione ai bambini di Gaza candidati al premio Nobel per la pace dall’associazione L’isola che non c’è.
Eccellenze riconosciute e solidità amministrativa.

L’anno si chiude con un traguardo tutt’altro che scontato: la certificazione completa del bilancio per il quarto anno consecutivo, segno di rigore, trasparenza e affidabilità.
E si chiude con l’eccellenza riconosciuta a livello nazionale in cinque specialità – Ortopedia, Neurologia, Neurochirurgia, Ostetricia e Ginecologia, Chirurgia senologica – nel Programma Nazionale Esiti di Agenas.
Una sanità da difendere, insieme.
Questa sanità non è perfetta.
Ma è una sanità che non si nasconde, che non rinuncia, che lavora ogni giorno per garantire qualità nelle cure e nei servizi, uguaglianza nell’accesso, dignità e rispetto delle persone.
Nessuna azienda sanitaria, nessuna istituzione può farcela da sola. È decisiva l’alleanza tra Stato, Regioni, Comuni, associazioni, volontariato e Ordini professionali, che sono presìdi di competenza, etica e fiducia.
C’è infine un valore che attraversa tutta la sanità pubblica: la donazione. Donare sangue, organi e tessuti significa affermare che la salute non è solo un diritto individuale, ma una responsabilità condivisa. È uno dei gesti più alti di civiltà di un Paese.
È su questa idea semplice e radicale che il Servizio sanitario nazionale va difeso, sostenuto e migliorato.

UFFICIO STAMPA ASL BRINDISI

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