La Prima sezione del Tar Puglia – sez. Lecce (pres. Pasca – est. Rossi) ha pubblicato questa mattina l’ordinanza sul ricorso proposto da AVR per l’Ambiente Spa (già Teorema Spa) contro il Comune di Brindisi e nei confronti di Teknoservice Srl.
All’esito dell’udienza e della Camera di consiglio svoltesi ieri, con il Comune di Brindisi rappresentato in giudizio dall’avv. Emanuela Guarino della Civica Avvocatura, i giudici amministrativi leccesi hanno “ritenuto che la domanda cautelare prospettata con il ricorso principale debba essere respinta” e hanno altresì “ritenuto di compensare le spese” della fase cautelare. Il collegio ha fissato l’udienza nel merito per il 26 novembre prossimo.
All’esito del provvedimento, l’assessore comunale all’Ambiente, dott. Livia Antonucci, ha sentito il dirigente dell’ufficio competente circa l’iter burocratico riguardante il “servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani e rifiuti assimilabili ad avviare a smaltimento/recupero, raccolta differenziata ed ulteriori servizi accessori per la tutela dell’ambiente” ed ha verificato quindi che la procedura debba proseguire con gli adempimenti per il cambio di cantiere.
Nel pomeriggio di oggi, ancora, il presidente della Prima sezione del Tar di Lecce, con proprio decreto, si è pronunciato anche sui motivi aggiuntivi proposti da AVR per l’Ambiente, che invocava la tutela monocratica circa “la mancata valutazione del valore residuo di subentro e il riconoscimento in suo favore del relativo eventuale indennizzo”. “Siffatta valutazione è stata invece oggetto di considerazione da parte dell’Amministrazione Comunale che, sulla base del parere espresso da Ager (…) ha rilevato l’insussistenza dei presupposti per il riconoscimento di un indennizzo in favore del gestore uscente”, ha scritto il presidente del Tar ed ha ritenuto “che non sussistono i presupposti per concedere l’invocata tutela monocratica”, “considerato che … l’impugnata determina appare … immune dai denunciati vizi”. Il presidente del Tar, inoltre, ha fissato per il 10 giugno prossimo la trattazione collegiale in Camera di consiglio dell’istanza cautelare riferita ai motivi aggiunti.
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