Riceviamo e pubblichiamo una nota di Giovanni Palasciano, amministratore unico della Brindisi Multiservizi, società in house del Comune.
Nei giorni scorsi sono state pubblicate su quotidiani locali – sia cartacei che on line – notizie concernenti le iniziative intraprese dai Cobas e da altre sigle sindacali, per effetto del mancato (rectius: parziale) pagamento delle retribuzioni in favore dei dipendenti della società, asseritamente imputabile all’amministratore unico dott. Giovanni Palasciano.
Si lascia infatti intendere dalle dichiarazioni rilasciate dalle rappresentanze sindacali agli organi di stampa che il dott. Palasciano, invece di corrispondere per intero gli stipendi ai dipendenti, avrebbe utilizzato le risorse economiche della società per eseguire il pagamento di altri creditori, o per altri (non meglio specificati) progetti.
Si tratta di affermazioni inesatte, pretestuose se non proprio diffamatorie. Tanto più se avallate, come purtroppo avvenuto, dall’unico responsabile di tale situazione. Ossia il Comune di Brindisi (e per esso il suo sindaco) alle cui inadempienze è dovuta la grave crisi di liquidità che attanaglia la Brindisi Multiservizi srl ponendone in discussione la continuità aziendale, come rilevato sia dall’amministratore che dal Revisore unico in occasione della assemblea in data 28.07.2023 convocata per approvare il bilancio chiuso al 31.12.2022.
In tale circostanza, infatti, il Comune di Brindisi, unico socio della srl Brindisi Multiservizi, rappresentato dal sindaco in persona, ha approvato senza riserve sia il bilancio che la relazione sul governo societario e la situazione economica e patrimoniale al 30.4.2023.
Ciò premesso, è bene evidenziare che le cause dell’attuale crisi di liquidità della Srl Brindisi Multiservizi sono state individuate e documentate in occasione della predetta assemblea, lo si ripete senza alcuna contestazione da parte dell’unico socio, e possono qui di seguito sintetizzarsi:
a) riduzione dei corrispettivi previsti dal contratto di servizio di circa euro 600 mila;
b) aumento dei costi della produzione conseguente al noto aumento del costo dell’energia;
c) interruzione, con effetto immediato, da parte del Socio del contratto di manutenzione ordinaria degli impianti pubblica illuminazione e degli impianti semaforici, con conseguente un minor affidamento, da aprile a dicembre 2022, di € 210.654;
d) sostituzione di n. 15 parcometri rimossi dal Comune per un importo complessivo di € 87.000;
e) minori lavori straordinari, i cui affidamenti sebbene stanziati nel contratto dei servizi, nel 2022 non sono stati autorizzati dal Socio, relativamente alla manutenzione delle scuole, impianti sportivi, manutenzione impianti termici, manutenzione impianti edili teatro, causando, pertanto, un’ulteriore mancata fatturazione pari ad € 110.066;
f) aumento dei costi del personale per maggiori ore di straordinario causato anche all’assenza per malattia di 64 dipendenti a causa del covid-19;
g) mancata fatturazione di lavori relativi alla manutenzione della segnaletica sia per ritardo da parte dei fornitori nella consegna dei materiali che per i giorni di malattia dei dipendenti;
h) incremento dell’inflazione rispetto a gennaio 2021 sul nuovo contratto di servizio, e suo mancato adeguamento, considerando che quello attuale è in proroga con scadenza al 30 settembre 2023;
i) mancato pagamento da parte del Comune di Brindisi di fatture già emesse da tempo per complessivi euro 210.000,00 circa.
Peraltro al 31.8.2023 la Brindisi Multiservizi ha emesso fatture per circa euro 365.000 che il Comune di Brindisi non ha ancora provveduto a liquidare. Il Comune di Brindisi, pur avendo preso atto che tali vicende compromettono la continuità aziendale della società, non ha neppure ritenuto di dover provvedere, come richiesto all’unisono da Amministratore e Revisore Unico, alla copertura della perdita di esercizio e, quindi, alla ricapitalizzazione di essa Brindisi Multiservizi Srl.
Conseguentemente, con nota dell’11.8.2023, inviata ai sensi del dl 118/2021 e SS. MM, l’Amministratore e il Revisore hanno ribadito la gravità della situazione tale da compromettere la continuità aziendale e l’opportunità, in mancanza di interventi sulla liquidità, dell’adozione delle procedure previste dalla precitata normativa.
Ciò premesso, va doverosamente chiarito che la somma di euro 400.000, cui si fa riferimento nei predetti articoli di giornale, non costituisce un finanziamento del Comune alla società, bensì il tardivo e parziale pagamento di fatture già emesse. Tale entrata è stata utilizzata dall’Amministratore per effettuare impellenti pagamenti, previa attenta valutazione delle legittime cause di prelazione, avendo quale esclusivo obbiettivo la continuità aziendale, unica e sola a poter garantire anche la conservazione dei livelli occupazionali.
La dolorosa scelta di pagare solo in parte gli stipendi dei dipendenti è stata quindi fatta, come al solito, nell’esclusivo interesse della società per fronteggiare una situazione emergenziale, riconducibile, come visto, in larga parte alle inopinate decisioni dell’amministrazione comunale.
Ma vi è di più.
Laddove, infatti, come riferito da alcune testate on line, fossero vere le affermazioni del Sindaco secondo cui il pagamento delle fatture ancora ad oggi impagate sarebbe avvenuto, solo dopo il 28 agosto, data di presunta “decadenza” dell’attuale Amministratore, tanto starebbe evidentemente a dimostrare che l’inadempienza del Comune è frutto di una deliberata (quanto scellerata) decisione presa dal Sindaco sulla pelle dei lavoratori pur di mettere in un angolo l’Amministratore della Mutiservizi.
Infatti, è di tutta evidenza che, ove il Comune avesse per tempo adempiuto le proprie obbligazioni, i dipendenti della Srl Multiservizi avrebbero ricevuto le proprie retribuzioni per intero trascorrendo in serenità le proprie meritatissime ferie, senza essere invece vittime di strumentali manovre politiche.
Solo per correttezza di informazione va da ultimo evidenziato che il dott. Giovanni Palasciano, Amministratore unico della Srl Multiservizi è cessato dalla carica (e non già decaduto) in data 28.7.2023, cioè contestualmente alla approvazione del bilancio al 31.12.2022 e, quindi, da tale data opera in regime di prorogatio in attesa della nomina di un nuovo amministratore cui dovrà, come per legge, provvedere l’assemblea della società.
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