Brindisi città martoriata e abbandonata dalle istituzioni locali e nazionali.
Dalla crisi della chimica con la chiusa del P9T di Basell alla non riconversione di ENEL.
In tutto questo, se parlo dell’imprenditore Roma a tutti viene in mente il calcio, forse perché è una lettura più leggera adatta alla stagione estiva; invece, a me, viene in mente un altro Roma, Antonio, AD della SIR ed il mancato accordo.
Esprimo la mia più profonda solidarietà ad un’azienda con 240 dipendenti che per una scelta non sua, oggi si vede costretta a licenziare 74 dei suoi lavoratori contro la propria volontà e responsabilità per salvare altre 170 unità del proprio gruppo.
Esprimo solidarietà ai sindacati, ai lavoratori tutti, ma rimango totalmente atterrito della indifferenza della politica che se ne vede bene dal prendere una posizione.
Facile sparare su un bersaglio fisso come Antonio Roma, imprenditore brindisino che è il capro espiatorio di scelte non sue, di azioni economiche lontane dalla sua volontà.
Spero che i sindacati, Confindustria ed i lavoratori, assieme all’azienda, trovino un accordo in una città che negli ultimi anni ha visto più fallimenti che costituzione di nuove realtà industriali, che ha visto un indotto svenduto da quelle stesse aziende che, per anni, l’hanno fatto da padrona.
È più facile vedere i politici al campo sportivo o al palazzetto che essere al fianco dei lavoratori per difendere un’altra azienda brindisina violentata dalle scelte dei grandi gruppi; non una parola di conforto ad un imprenditore che ogni giorno lavora in questa città.
Panem et circenses, dicevano i romani, locuzione latina presa alla lettera dai politici locali, in modo che la massa si possa distrarre dalle cose serie per governare sereni e tranquilli.
Dr. Paolo de Benedetto
Legnobotti srl
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