Finalmente si è compiuto il primo passo verso il riconoscimento di Brindisi “Già Capitale d’Italia”. La Commissione Affari costituzionali della Camera ha infatti approvato il testo unificato della relatrice Anna Macina (M5S) di diversi disegni di legge che proponevano per Brindisi, Salerno e Torino il titolo di “Già Capitale d’Italia”.
Nel testo dell’On. Macina è stata inserita Firenze, che non aveva trovato nessun disegno di legge che sostenesse il suo riconoscimento. Il termine per gli emendamenti è fissato a giovedì prossimo alle ore 10. Le proposte di legge si riferiscono ai periodi storici in cui queste città hanno svolto il ruolo di Capitale d’Italia: Torino dal 1861 al 1865 (ddl di Fabiana Dadone di M5s), Brindisi dal settembre 1943 a febbraio 1944 (ddl di Elvira Savino di Fi e di Anna Macina), Salerno dal febbraio a luglio 1944 (ddl di Piero De Luca del Pd e Anna Bilotti di M5s). Firenze, pur capitale dal 1865 fino alla presa di Roma nel 1870 non ha avuto il sostegno di un apposito disegno di legge, ma è stata recuperata nel testo base della relatrice Anna Macina.
“Come relatrice – afferma l’On. Macina – ho voluto procedere all’adozione di un testo unificato così da attribuire alla legge una valenza culturale, storica e sociale che esorbiti dalla coltivazione di piccoli orticelli ma vada a integrare l’obiettivo di recuperare uno spirito nazionale unitario riconoscendo a tutte le città già capitali d’Italia il valore precipuo del ruolo ricoperto. Particolare orgoglio esprimo ovviamente per aver contribuito con il mio lavoro a restituire alla città di Brindisi il riconoscimento che merita”.
La città di Torino, pertanto, potrà presto fregiarsi del titolo di “Prima capitale d’Italia”, mentre Firenze, Brindisi e Salerno potranno porre sul proprio gonfalone quello di “Già Capitale d’Italia”.
Per Mauro D’Attis (FI): “L’aspetto più importante è certamente il passo in avanti che oggi è stato compiuto verso il riconoscimento di “Brindisi già Capitale d’Italia” e quindi sono certamente soddisfatto. Ma l’on. Macina avrebbe dovuto ricordare, nel rendere pubblica la notizia, che questa iniziativa parte da lontano. Esattamente il 19 luglio del 2018 quando io e la collega Elvira Savino abbiamo presentato una apposita proposta di legge.
La collega del Movimento 5 Stelle, invece, ha scoperto questa vicenda solo il 7 maggio di quest’anno, quando ha presentato anche lei una proposta di legge, praticamente identica.
Certo, l’importante è giungere al risultato finale e cioè a questo importante riconoscimento per Brindisi. Ma fa tenerezza il tentativo di ritagliarsi comunque un ruolo, pur se questo richiede la necessità di copiare iniziative parlamentari di colleghi di altri partiti, tanto è vero che ignorerò questa scorrettezza compiuta nei miei confronti che fino ad oggi si è vista poche volte nella vita parlamentare italiana.
Magari quanto accaduto potrà servire da lezione all’on. Macina e forse la prossima volta potrà scoprire che ci sono situazioni in cui, a prescindere dall’appartenenza politica, si può lavorare in sintonia, nell’interesse del proprio territorio.”
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