December 31, 2025


Il 31 dicembre è l’anniversario della scomparsa del bluesman italiano Roberto Ciotti. Al compianto chitarrista e session man romano siamo legati da un profondo affetto che sfocia in un bellissimo ricordo, riportato anche in un capitolo del libro “La Città Emergente – (non solo) Rock a Brindisi 1980 – 2015 dalle radio alle nuove leve” (Edizioni brundisium.net 2016).

Erano gli anni ottanta, il blues lo passavamo alla radio con tutti i suoi principali interpreti, da quello di Chicago al British blues, dagli artisti italiani alle jam session nei pub. Per molti appassionati, assistere a un concerto di blues nella nostra città, alla periferia dell’impero, era solo una speranza.

Alcuni di noi aspettavano l’estate per partire, con poche lire e sacchi a pelo sulle spalle, in direzione Pistoia. Nella città toscana, a partire dal 1980, veniva organizzato il più importante festival italiano dedicato alla “musica del diavolo”.

A sorpresa, finalmente, arrivò il momento tanto atteso anche per i cultori e appassionati giovani brindisini.

Il blues si incarnò per la prima volta sotto la Loggia Balsamo. All’ingresso del piccolo negozio di generi alimentari di Damiano Giudice, incontrai casualmente uno spaesato Roberto Ciotti in giro per il centro storico, prima di un concerto organizzato a piazza Duomo.

Fu subito amicizia e confidenza a primo incontro. Tra una richiesta di un bagno pubblico e di un buon caffè salentino, ci trovammo a parlare a lungo di musica e progetti discografici.

 

Era il 27 settembre del 1986. La “musica del diavolo” era arrivata anche a Brindisi.

Quell’incontro incredibile e fortunato, mi fece comprendere quanto il blues, la sua storia, le sue attitudini possano far avvicinare le persone, artisti e addetti ai lavori, pubblico e speaker radiofonici.

Roberto Ciotti si presentò con la sua chitarra Dobro, poco dopo il nostro incontro, a piazza Duomo. I riflettori, gli strumenti musicali e il palco erano pronti per ospitare uno dei maggiori bluesman italiani. Ma, come spesso accade, il diavolo, quello che citiamo nelle narrazioni e nelle leggende musicali, ci mise davvero lo zampino.

Una serata splendida, dai profumi di fine estate, svanì all’improvviso. Durante l’esecuzione del brano d’apertura, il vento, la pioggia, i tuoni e i fulmini trasformarono il concerto in una serata da incubo.

Roberto Ciotti si rifugiò con il resto del gruppo in una roulotte, poco lontana dal palco. Era rimasto veramente male.

Dopo averlo raggiunto, mi disse: “Peccato, avevo voglia di suonare. L’ambiente era molto bello e accogliente. Il pubblico brindisino lo sentivo vicino, caldo e partecipe”.

Nel frattempo erano giunti increduli, infreddoliti e delusi gli amici di Radio Canale 94.

Come illuminato da una carezza di Robert Johnson, chiesi ospitalità al vicino Centro Sociale con cui avevo cordiali e proficui rapporti di amicizia e collaborazione.

Davanti a poche decine di ragazzi, ancora bagnati dalla pioggia, il concerto riuscì a riprendere qualche ora dopo. Il power trio di Roberto Ciotti cominciò a darci dentro con una esibizione a dir poco fantastica, potente, elettrizzante. Dalla chitarra del bluesman romano uscivano note sporche di blues che si raccoglievano nelle nostre registrazioni, le famose cassette TDK.

Alcuni anni dopo, Roberto Ciotti è venuto a trovarci negli studi di Ciccio Riccio, dove, mantenendo una vecchia promessa, ha tenuto in diretta radiofonica una esibizione in acustico da brividi.

 

In questa incredibile avventura sono stato accompagnato da Angelo De Luca, Camillo Fasulo e Antonio Marra, speaker radiofonici di Radiazioni e compagni di strada nella vita.

 

MARCO GRECO

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