“Oggi non è la giornata delle parole e nemmeno dei post sui social, è il momento più nero che possa esistere: da tempo chiediamo l’uso dei giubbotti idonei ai servizi d’emergenza ma soprattutto tutele legali che liberino i colleghi dalle catene psicologiche che ormai attanagliano tutti gli operatori del Comparto Sicurezza e Difesa”: con queste parole, il segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Ilario Castello commenta la tragica morte di Carlo Legrottaglie, brigadiere sessantenne in servizio al Nucleo Radiomobile di Francavilla Fontana in provincia di Brindisi, ucciso in un conflitto a fuoco con dei rapinatori.
“Ci stringiamo al dolore della famiglia – afferma – per la morte di un nostro fratello durante una sparatoria post inseguimento con una macchina che non si era fermata all’ALT”.
“Per lui – prosegue l’esponente sindacale – erano le ultime ore di lavoro prima della quiescenza: è inaccettabile che chi è chiamato a difendere la legge e la sicurezza dei cittadini debba operare con la costante paura di subire ripercussioni legali sproporzionate che spesso sfociano in un immobilismo difensivo e pericoloso, non è più tempo di attendere e procrastinare”.
Il segretario nazionale si sofferma anche sul nuovo Decreto Sicurezza.
“Apre una strada – osserva – tutta da costruire, per non rimandare decisioni vitali nell’indifferenza istituzionale”.
“Basta con le promesse mancate, basta con le risposte evasive – tuona Ilario Castello – esigiamo fatti, subito: vogliamo un confronto diretto con il Presidente del Consiglio, i Ministri della Difesa e dell’Interno per essere realmente ascoltati affinché si dia seguito alle nostre richieste che spesso non trovano risposte”.
Al cordoglio del segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri si unisce la Segreteria Regionale della Puglia, attraverso le parole di Cataldo Demitri e Natalino Leobono, rispettivamente segretario generale e segretario generale aggiunto.
“A poche settimane dalla pensione, Carlo – sottolineano – in servizio alla Sezione Radiomobile di Francavilla Fontana, ha sacrificato la propria vita per proteggere la collettività, incarnando fino all’ultimo i valori più profondi dell’Arma dei Carabinieri: da quanto ricostruito fino a ora, lui e il collega di pattuglia erano intervenuti per scongiurare una rapina in un distributore di carburante”.
“Alla moglie, alle figlie, ai colleghi e a tutta la comunità dell’Arma vanno il nostro cordoglio e la nostra vicinanza – dicono i segretari – con la certezza che la sua memoria resterà viva nel cuore di chi ha servito e amato l’uniforme come lui”.
“Auspichiamo – dichiarano – che la magistratura fornisca una risposta chiara, ferma e proporzionata alla gravità del crimine: mai come in questi momenti, è fondamentale che la politica, le istituzioni e la società tutta siano coese nel rifiutare ogni forma di impunità”.
“Lo dobbiamo a Carlo – concludono – alla sua famiglia e a ogni servitore dello Stato che tutti i giorni rischia la vita per garantire sicurezza e legalità: ciao collega, la tua vita onora la nostra missione”.
Ufficio stampa Nuovo Sindacato Carabinieri
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