Il bando Transfer Network finanziato dal Programma URBACT scade il 30 giugno prossimo e Brindisi è l’unica città italiana del Sud del Paese a potersi candidare come capofila di una rete europea, capace di portare nel consesso continentale il progetto “Case di Quartiere”, essendo stato riconosciuto – e premiato – il suo approccio innovativo, che ha saputo coniugare la creazione di una rete di spazi di socialità con la promozione di nuove imprese sociali e servizi di welfare comunitario, puntando sul recupero e sull’utilizzo dell’asset pubblico come leva per lo sviluppo locale. Brindisi, unica città del Sud tra le dieci città italiane premiate con il prestigioso riconoscimento europeo “URBACT Good Practice 2025”, questa mattina ha ospitato a Palazzo Granafei Nervegna una tavola rotonda programmata in occasione dell’Infoday che Anci ha previsto per informare sul bando europeo in scadenza il mese prossimo.
Dopo i saluti istituzionali dell’assessore comunale al Bilancio e Programmazione economica, Caterina Cozzolino, e della sindaca di S. Vito dei Normanni, Silvana Errico, vicepresidente Anci Puglia, hanno partecipato alla tavola rotonda la dirigente del Comune di Brindisi per la “Programmazione e Sviluppo (Pes), Gelsomina Macchitella, il project manager delle “Case di Quartiere”, Davide Di Muri; la responsabile del Dipartimento politiche europee e cooperazione territoriale di Anci, Moira Rotondo e la National Contact Point Anci, Nicole Verzaro e sono emerse diverse questioni sul tappeto, dall’alfabetizzazione sul tema delle risorse europee da parte degli Enti locali alla questione evidente che quello di Brindisi è stato l’unico progetto premiato ad Urbact dalla Toscana in giù. Sono emersi i temi del partenariato internazionale come prassi europea e delle necessità di creare “Municipi senza frontiere” che contribuiscono, attraverso l’impegno su questi temi, a rendere visibile il messaggio valoriale di pace e di pacificazione in Europa.
In quest’ottica, è stato ribadito nel corso della presentazione del bando, che anche da questa attività passano e si consolidano percorsi inclusivi di benessere e di coesione sociale.
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