Caro Dario, altri scherzi sono riusciti meglio, ma questo, francamente, potevi risparmiarcelo.
Quaranta anni di amicizia vera si perdono nel vuoto di una scarna e anonima camera di un ospedale.
Ci chiediamo increduli: E’ tutto vero? E tu, amabile rompiballe, elegante e sereno, sembri riposare in un dolce sonno rassicurante.
Come la radio ci ha insegnato, tutto accade drammaticamente in diretta: lo smarrimento, il pianto degli amici, i messaggi, le parole che non escono, i cellulari che si bloccano.
Ma la radio ci ha insegnato anche a improvvisare e a trovare le parole nei momenti di difficoltà.
Eccoci dunque, tutti insieme, vecchi e nuovi amici uniti in un unico e grande abbraccio a farci forza, l’etere ha il potere di legare la vita delle persone.
La radio era la casa di Dario, curiosamente anche l’anagramma del suo nome.
Barba rossa e capelli rossi, Bresolin è nato con il microfono in mano. Ogni occasione era buona per raccontare storie, paesaggi e personaggi, soprattutto quelli più curiosi. La sua voce è stata una tra le più conosciute e professionali delle emittenti radiofoniche e televisive pugliesi.
Ricordare la sua lunghissima militanza radiofonica è impresa quasi ardua che tuttavia ricordiamo con profonda emozione e coinvolgimento nella creazione di alcune trasmissioni di culto come quella realizzata insieme dedicata al jazz. Il suo carisma è radicato nella memoria collettiva come uno dei precursori delle radio brindisine.
La sua voce ha invaso le nostre case tra uno spot pubblicitario e trasmissioni che contenevano germi di anticonformismo, divertimento e libertà di espressione.
Il suo percorso trasversale tra professione, informazione e comunicazione lo porterà a pubblicare un libro, “Sangue brindisino” nel 2006 per L’Eco di Brindisi. Il volume contiene alcuni articoli scritti per il periodico “Tutto Brindisi”.
Nel libro ci sono spaccati di vita cittadina, uniti alla particolare attenzione che Dario ha sempre rivolto ad alcuni fenomeni sociali. “Sangue brindisino” è scritto nell’inconfondibile stile Bresolin, penetra nella vita e nei costumi dei brindisini, narrandone comportamenti, pregi e malcostume.
Il carattere di Dario era asciutto, tagliente, mutava secondo l’estro e le circostanze dell’attualità.
L’approccio alle storie di tutti i giorni era pervaso da quella ironia di cui ha sempre conservato il rispetto, come quello che aveva nei confronti dei migranti nel suo costante impegno per l’integrazione anche attraverso un progetto radiofoniche in diverse puntate.
Tutti gli africani che vivono a Brindisi lo ricorderanno con grande affetto e generosità.
Il talento indiscusso di Dario e la sua bellissima voce avrebbero meritato più successo e gratificazione per le grandi potenzialità e qualità intellettive, umani e professionali.
Dario, amico mio, ci mancherai, mi mancherai!
Mi mancherà quella cena che avevamo organizzato qualche giorno fa.
Il mio cuore si spezza ancora una volta a giugno, mese in cui tutti i miei migliori amici si sono dati appuntamento in Cielo.
Ti saluto con una nostra frase che ci ripetevamo ad ogni incontro: “E allora, come rimaniamo?”
Spero che un giorno mi risponderai.
MARCO GRECO
No Comments